Bonus da 500 euro, ti pagano in 24 ore: non devi aspettare, fallo subito

Bonus da 500 euro non è un rimborso automatico ma parte della nuova normativa UE - ecoblog.it
Il bonus da 500 euro non è un rimborso automatico ma parte della nuova normativa UE sui trasporti aerei: ecco cosa prevede la riforma e come cambia la tutela dei passeggeri.
Con l’estate alle porte e milioni di passeggeri in partenza, torna centrale il tema dei rimborsi per ritardi e cancellazioni aeree, in particolare alla luce delle proposte di modifica avanzate dall’Unione Europea. Al centro della discussione c’è un bonus fino a 500 euro, che ha attirato attenzione ma anche interpretazioni errate: non si tratta di un incentivo, bensì di un indennizzo massimo previsto in casi specifici, come parte di una riforma che ridefinisce tempi, obblighi e compensazioni per chi vola in Europa.
Indennizzo da 500 euro: cosa significa davvero
Il valore di 500 euro non corrisponde a un voucher vacanza o a un contributo pubblico, come suggerito da alcune semplificazioni circolate online. È invece il limite massimo di rimborso fissato dalla proposta normativa per i disservizi gravi, come ritardi prolungati, voli annullati senza preavviso o mancanza di assistenza alternativa.
La misura punta a uniformare i criteri di compensazione su scala europea e a evitare discrezionalità e disomogeneità nei risarcimenti. In pratica, i passeggeri potranno ricevere una somma proporzionale al costo del biglietto, fino al 400%, ma non oltre i 500 euro complessivi, anche in caso di danni economici superiori. Un tentativo di equilibrio tra diritti del passeggero e sostenibilità per le compagnie aeree, che però ha già generato reazioni critiche da parte di associazioni dei consumatori.
Il punto chiave, però, è che la misura sarà applicabile solo in presenza di precise condizioni, e non in maniera automatica. Sarà necessario documentare l’evento, verificare il mancato rispetto degli obblighi di assistenza da parte del vettore e rispettare le tempistiche di reclamo.

La principale novità contenuta nella riforma riguarda il ritardo minimo che dà diritto a un rimborso per i voli di distanza inferiore a 3.500 km: si passa dalle attuali 3 ore previste dal Regolamento UE 261/2004 a 4 ore, un’estensione che ha già suscitato perplessità. Secondo le nuove linee guida, solo al superamento delle 4 ore sarà possibile richiedere il risarcimento, tranne che per tratte più lunghe, dove restano valide soglie diverse.
Per i voli cancellati, il vettore dovrà offrire un’alternativa entro tre ore dalla comunicazione. In mancanza di soluzioni accettabili, il passeggero potrà organizzare il viaggio in autonomia e richiedere l’indennizzo nei limiti stabiliti. La formula proposta consente un rimborso fino al 400% del valore del biglietto, ma non oltre i 500 euro, anche se la cifra pagata per il volo è più elevata.
Questa nuova regola, pensata per responsabilizzare le compagnie, introduce però anche una soglia più alta di tolleranza per i ritardi, che potrebbe limitare la tutela dei viaggiatori, specie su rotte brevi dove ogni ora conta. Le associazioni chiedono modifiche al testo, temendo che si possa ridurre il potere contrattuale dei passeggeri.
Nel frattempo, il regolamento attuale resta in vigore, garantendo compensazioni tra 250 e 600 euro a seconda della lunghezza del volo e del tipo di disservizio.
Cosa aspettarsi dalle nuove norme europee
Se la riforma sarà approvata in via definitiva nei prossimi mesi, cambierà in modo significativo il sistema di tutele per chi viaggia in aereo all’interno dell’Unione. Il nuovo assetto cerca di semplificare le procedure e standardizzare i risarcimenti, riducendo i casi controversi e le incertezze legate ai reclami. Allo stesso tempo, introduce limiti precisi e tempistiche più ampie, con l’obiettivo – secondo i promotori – di rendere il sistema più sostenibile.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire se ci saranno emendamenti, revisioni dei tempi di attuazione o aggiustamenti nei tetti massimi previsti. Quel che è certo è che la questione dei diritti dei passeggeri aerei resta centrale in un momento in cui il traffico cresce e l’affidabilità del servizio è sotto pressione.
Nel frattempo, i consumatori sono invitati a verificare le condizioni aggiornate prima di ogni volo, conservare documentazione di viaggio e – in caso di disservizio – presentare reclami tempestivi tramite i canali ufficiali. Conoscere i propri diritti resta, per ora, la difesa più efficace.