
Trekking, sentieri mozzafiato da affrontare - ecoblog.it
Esplorare il mondo a piedi: otto trekking tra i più lunghi e affascinanti del pianeta, dalle Alpi al Canada, dal Giappone alla Nuova Zelanda, passando per l’Himalaya.
Camminare per settimane, mesi o perfino un anno intero. Esistono percorsi escursionistici che non sono solo sport o avventura, ma viaggi profondi, itinerari che attraversano continenti, culture e paesaggi estremi. Alcuni sono considerati sogni da pochi, per via della loro lunghezza impressionante e delle condizioni ambientali complesse, ma rappresentano esperienze che trasformano chi le affronta. Otto grandi trekking si distinguono per significato, vastità e impatto emotivo. E per chi ama davvero mettersi in cammino, sono mete da inserire nella lista della vita.
Camminate leggendarie tra Stati Uniti, Italia e Asia orientale
Tra i percorsi più lunghi mai realizzati, spicca l’American Discovery Trail, l’unico coast to coast non motorizzato degli Stati Uniti. Parte dalla foce del fiume Delaware e attraversa 15 stati fino alla California, per un totale di circa 8.000 chilometri. Si può percorrere a piedi, in bici o a cavallo, ed è suddiviso in tappe per facilitare chi lo affronta per sezioni. È stato completato per la prima volta solo nel 2005.
Sempre negli USA, il North Country Trail collega Crown Point, New York, al Lago Sakakawea in North Dakota, per oltre 7.400 chilometri. Lungo questo tracciato si incontrano foreste, laghi e ampie praterie, con una gestione basata in larga parte sul lavoro volontario coordinato dal National Park Service.
In Italia, il più ambizioso resta il Sentiero Italia, un cammino nazionale di 6.166 chilometri che unisce Trieste alla Sardegna passando per Alpi, Appennini e isole. Completato negli anni ’90, è oggi suddiviso in 368 tappe ed è considerato il modo più completo per attraversare l’intero Paese a piedi. Include tratti di Alta Via dei Monti Liguri e Grande Traversata delle Alpi, offrendo un’esperienza continua di immersione nella geografia e identità italiana.

Dal lato opposto del globo, il Te Araroa in Nuova Zelanda attraversa 3.000 chilometri tra Cape Reinga e Bluff, unendo spiagge selvagge, foreste, montagne e villaggi isolati. Inaugurato nel 2011, richiede circa quattro mesi per essere completato e resta una delle avventure più impegnative dell’emisfero australe.
Non meno suggestivo è il Tokai Nature Trail, in Giappone, che unisce Tokyo a Osaka per circa 1.700 chilometri, passando dal Monte Fuji e attraversando numerosi parchi naturali. Inaugurato nel 1974, conserva ancora oggi un carattere quasi spirituale, diventando più di un’escursione: un cammino di transizione personale, come spesso avviene nella tradizione nipponica.
Dalle Alpi al Canada, fino all’Himalaya: le rotte più estreme
In Europa, il progetto Via Alpina si sviluppa su oltre 5.000 chilometri suddivisi in 342 tappe giornaliere. Collega Slovenia, Austria, Germania, Svizzera, Italia e Francia, creando un sistema di itinerari attraversabile in più stagioni (escluso l’inverno). La segnaletica, la mappatura e la presenza di rifugi lo rendono accessibile anche a chi non è un professionista, offrendo scorci che passano dai ghiacciai alle vallate coltivate. Tutti i dettagli sono disponibili in italiano su via-alpina.org.
In Canada, il Trans Canada Trail rappresenta la più estesa rete escursionistica del mondo: 23.000 chilometri complessivi che uniscono Terranova all’Oceano Artico, fino alla British Columbia. Non è ancora completamente unificato (solo il 75% è percorribile senza interruzioni), ma si espande grazie a progetti locali e al supporto della Trans Canada Trail Foundation. I paesaggi attraversati variano da coste glaciali a steppe boreali, con una varietà di ambienti rara e affascinante.
Infine, il più impegnativo e suggestivo: il Great Himalayan Trail. Esteso per circa 4.500 chilometri, collega il Nanga Parbat in Kashmir a Namche Barwa in Tibet, passando per Nepal e Bhutan. Il tratto più praticabile oggi è quello nepalese, suddiviso in una via alta, riservata agli esperti, e una bassa, più accessibile. Attraversa villaggi remoti e catene montuose, offrendo un viaggio che richiede fino a tre mesi di cammino in quota.
Ogni sentiero, per quanto diverso, rappresenta una forma di ricerca. Di paesaggi, certo. Ma anche di limiti personali, di nuove lenti per leggere il mondo. E, per molti, una volta raggiunto il traguardo, non si è più gli stessi.