Cibi e bevande diventano vietati a bordo degli aerei: cambia per sempre la regola, viaggiatori infuritati

Cibi e bevande diventano vietati a bordo degli aerei - ecoblog.it
Ogni compagnia ha le sue regole su cosa si può mangiare o bere durante il volo: attenzione anche alle restrizioni doganali, soprattutto per chi arriva da Paesi extra-UE.
Chi vola spesso sa che l’orario dei pasti non sempre coincide con quello del volo. È per questo che molti passeggeri scelgono di portare con sé snack, panini o bevande per affrontare il viaggio in modo più comodo. Ma attenzione: non tutti i vettori consentono di consumare cibo a bordo. E le regole cambiano da compagnia a compagnia. Alcuni divieti riguardano la sicurezza, altri il comfort degli altri viaggiatori. In certi casi, portare un alimento può diventare un problema, specialmente se si attraversano confini doganali con norme rigide come quelle dell’Unione Europea.
Le compagnie che vietano (o limitano) cibi e bevande a bordo
Ogni compagnia ha una sua policy, spesso poco nota ai passeggeri. Alcune sono flessibili, altre più restrittive. La TUI Airways, ad esempio, permette solo alimenti freddi e confezionati: panini sì, ma niente zuppe o cibi riscaldabili. L’unica eccezione riguarda i biberon per neonati. Nessun alcolico da casa: solo quelli acquistati sul volo.

Anche easyJet lascia spazio agli snack personali, ma impone che siano freddi e non cremosi. Le bevande calde sono tollerate solo se acquistate in aeroporto, con coperchio sigillato. Le quantità di liquidi restano limitate a 100 ml, come da norme internazionali. Ryanair invece consente sia cibi che bevande analcoliche, ma vieta qualsiasi alcolico portato da casa. Anche qui, le bevande calde possono essere un problema se non acquistate a bordo o nel terminal.
Più rigida Jet2, che vieta qualsiasi cibo caldo e si riserva il diritto di bloccare alimenti dall’odore forte o troppo persistente. A bordo, però, è attivo un servizio ristorazione per chi desidera acquistare pasti o spuntini.
Il motivo di questi limiti non è solo organizzativo. Alcuni passeggeri possono avere allergie gravi, per cui anche un panino al burro d’arachidi può creare un’emergenza. Senza dimenticare il rischio di incidenti legati a liquidi bollenti o confezioni difficili da gestire in uno spazio ristretto. Per questo è sempre consigliabile controllare il sito ufficiale della compagnia prima di partire, evitando così fraintendimenti o problemi all’imbarco.
Cosa non si può portare nei Paesi UE: attenzione ai divieti doganali
Oltre alle regole della compagnia, bisogna considerare anche le normative europee. Dal 2021, soprattutto dopo l’uscita del Regno Unito dall’UE, le dogane europee hanno inasprito i controlli sugli alimenti introdotti dai Paesi terzi. È vietato portare anche piccole quantità di prodotti contenenti:
carne, anche cotta o insaccata
latte, yogurt e formaggi freschi
Un caso frequente: il passeggero che parte da Londra con un panino al prosciutto e formaggio acquistato in aeroporto. Appena sbarcato in un paese UE, quel panino può essere sequestrato. Anche se ben confezionato e conservato, non può entrare. La norma è nata per contenere i rischi di diffusione di malattie animali.
Ma non finisce qui. Ci sono limitazioni anche su pesce crudo, frutta fresca, verdure e uova. Alcuni tipi di semi, persino erbe aromatiche, possono essere bloccati. In molti casi, chi dimentica uno snack in valigia rischia di vederselo confiscare all’arrivo, anche se non era intenzionato a consumarlo nel paese di destinazione.
Per viaggiare senza intoppi, è sempre meglio consultare il sito delle dogane del Paese in cui si arriva. Se si ha del cibo in valigia, dichiararlo è sempre preferibile al rischio di sanzioni o controlli prolungati. L’alternativa più sicura resta consumare tutto prima di sbarcare. Anche un piccolo errore può far perdere tempo e causare disagi imprevisti.