
Nuovo digitale terrestre: chi dovrà cambiare tv - Ecoblog.it
Chi sarà costretto a cambiare di nuovo la tv con il nuovo digitale terrestre: cosa devi assolutamente sapere.
Il passaggio al nuovo digitale terrestre continua a rappresentare una sfida per milioni di italiani, coinvolgendo un progressivo adeguamento tecnologico che non è ancora giunto a conclusione.
Dopo anni di rinvii e modifiche al calendario, lo switch off definitivo verso lo standard DVB-T2 è in corso ma non ancora completato, con importanti ripercussioni su chi dovrà aggiornare o sostituire il proprio televisore o decoder.
Lo stato attuale del passaggio al DVB-T2 e le frequenze
Il processo di transizione al nuovo digitale terrestre è iniziato diversi anni fa, ma solo lo scorso 28 agosto 2024 si è concretizzato un evento significativo: l’attivazione del primo MUX della RAI con la tecnologia DVB-T2 e la codifica video HEVC Main 10. Questo cambiamento consente una qualità dell’immagine decisamente superiore, con la possibilità di trasmettere canali in alta definizione, Ultra HD e persino 4K, garantendo inoltre una maggiore stabilità e sicurezza del segnale. Tuttavia, la migrazione non è ancora completa: molti altri operatori e broadcaster nazionali devono ancora adeguarsi e i vecchi canali che trasmettono con standard precedenti sono ancora attivi.
La roadmap originaria prevedeva una conclusione molto più rapida, ma vari ritardi tecnici e organizzativi hanno prolungato i tempi di passaggio. Ad oggi non esiste una data definitiva per lo spegnimento totale dei canali con vecchie frequenze, e si prevede che la transizione continuerà in modo graduale. Il passaggio al DVB-T2 con codifica HEVC comporta un obbligo per gli utenti: per poter continuare a guardare la televisione gratuita via digitale terrestre, sarà necessario disporre di un dispositivo compatibile. Ciò significa che molti modelli di televisori o decoder acquistati prima del 2020 potrebbero non essere più in grado di ricevere i nuovi segnali.
Per evitare di rimanere senza programmi, è fondamentale verificare subito la compatibilità del proprio apparecchio. Un metodo semplice è la sintonizzazione sui canali di test 100 o 200: se appare la scritta “Test HEVC Main 10”, significa che il dispositivo supporta il nuovo standard e non sarà necessario sostituirlo. In assenza di questa indicazione, l’unica soluzione sarà acquistare un nuovo televisore o decoder compatibile con DVB-T2 e HEVC. Va ricordato che, a partire da alcuni anni fa, la normativa ha imposto ai rivenditori di commercializzare esclusivamente apparecchi già conformi a questi standard, ma molti consumatori possiedono ancora modelli più vecchi, soprattutto nelle seconde case o in ambienti con meno frequente utilizzo della TV.

Il nuovo digitale terrestre promette una programmazione televisiva gratuita molto più ricca e di qualità superiore rispetto al passato. Grazie alla maggiore efficienza della codifica video HEVC, sarà possibile aumentare il numero di canali in alta definizione e migliorare l’esperienza visiva, includendo contenuti in Ultra HD e 4K, finora riservati principalmente alle piattaforme a pagamento o satellitari. Il passaggio definitivo allo standard DVB-T2 è quindi un passo essenziale per modernizzare il sistema televisivo terrestre italiano, ma comporta anche una fase di adattamento che coinvolge consumatori, produttori e operatori di rete.
La gradualità di questa transizione è dovuta alla complessità tecnica e alle esigenze di coordinamento tra diverse emittenti e aree geografiche. Per evitare disagi, è consigliabile che gli utenti procedano quanto prima alla verifica della compatibilità dei propri dispositivi, preparando così il terreno per il momento in cui i vecchi canali smetteranno di trasmettere definitivamente. Solo così si potrà continuare a godere gratuitamente di un’offerta televisiva di qualità avanzata, senza interruzioni o limitazioni nella ricezione.