
Il santo dei disoccupati che fondò una banca per i poveri: la lezione attuale di Gaetano Thiene - www.ecoblog.it
San Gaetano Thiene fu giurista, sacerdote e poi fondatore dei Teatini. La sua vita segna un momento decisivo nella riforma della Chiesa e nell’aiuto concreto ai poveri del Cinquecento.
Nato a Vicenza nel 1480, Gaetano Thiene sembrava destinato a un’esistenza ordinata e ben inserita nei ranghi della Chiesa romana. Studiò diritto a Padova, fu nominato protonotario apostolico da papa Giulio II e svolse un ruolo di rilievo nella Curia vaticana. Ma a 36 anni, dopo l’ordinazione sacerdotale, la sua vita prese una direzione inattesa. Entrò in contatto con l’Oratorio del Divino Amore, una confraternita attiva a Roma che promuoveva la carità concreta e la preghiera. Da quel momento, Gaetano iniziò a distaccarsi dalla carriera ecclesiastica convenzionale per abbracciare un modello più radicale. Nel 1523 fondò a Venezia un ospedale per malati incurabili, aprendo le porte a chi veniva spesso ignorato o scartato dalla società. Frequentava i quartieri poveri, viveva senza rendite, curava chi nessuno voleva toccare. I parenti lo accusarono di disonorare il casato, ma lui non si fermò.
Una riforma spirituale che anticipò il Concilio di Trento
Non era un ribelle. Gaetano voleva guarire una Chiesa ferita, che considerava “malata di testa e di membra”. Con altri tre sacerdoti, tra cui Gian Pietro Carafa (poi papa Paolo IV), fondò i Chierici Regolari Teatini. Il nome veniva dalla sede vescovile di Chieti (Teate). Il progetto era chiaro: portare tra il clero una vita di rigore, povertà, preghiera e presenza tra la gente. Niente paramenti sontuosi, niente benefici: solo missione. L’idea fu considerata estrema da molti, soprattutto nei circoli ecclesiastici più conservatori. La prima casa fu aperta a Roma, ma durante il sacco del 1527, le truppe imperiali la distrussero. I Teatini fuggirono a Venezia, dove continuarono la loro opera.

Lì, San Gaetano creò un Monte di Pietà, una banca “dei poveri” che offriva piccoli prestiti contro pegni, senza interesse usurario. Quell’istituzione divenne un modello, ispirando il Banco di Napoli e influenzando per secoli il modo in cui le città italiane affrontavano la povertà urbana. Non era una rivoluzione teorica, ma un intervento pratico. Le sue iniziative cambiarono davvero la vita di chi non aveva niente.
Una fiducia totale nella Provvidenza che resiste ancora oggi
Il motivo per cui molti ricordano San Gaetano è legato alla sua visione della Provvidenza. Non fondò un ordine per ottenere potere o stabilità, ma perché credeva che fosse possibile vivere senza ricchezze, affidandosi al necessario, cercando Cristo nei poveri. Rifiutava qualsiasi forma di accumulo: anche il cibo doveva arrivare giorno per giorno, senza fare scorte. Una regola che i Teatini mantennero a lungo. Questa fiducia assoluta è la ragione per cui oggi viene invocato nei periodi di crisi economica, disoccupazione, incertezza personale.
Ogni anno, migliaia di fedeli partecipano alla novena dedicata a lui, che dura nove giorni e culmina il 7 agosto, giorno della sua morte. In molte parrocchie, soprattutto nel Sud Italia e in America Latina, il culto di San Gaetano è ancora molto sentito. Per molti è il santo che ascolta chi ha perso il lavoro o non riesce a pagare l’affitto.
In tempi segnati da distanza tra cittadini e istituzioni, dalla sfiducia verso la Chiesa e da disuguaglianze persistenti, la figura di Gaetano Thiene continua a offrire una lezione diretta: non serve cambiare il mondo con grandi proclami, basta iniziare dai gesti concreti. Era un uomo normale che ha scelto una strada diversa, ed è proprio per questo che la sua vita parla ancora.