
La rotazione terrestre accelera: i giorni più corti di sempre (www.ecoblog.it)
Il tempo sulla Terra sta per finire? Una previsione scientifica di enorme impatto getta ombre sull’andamento della rotazione terrestre.
Anche se non si tratterebbe di un arresto improvviso, gli esperti evidenziano una tendenza senza precedenti nella velocità con cui il nostro pianeta ruota sul proprio asse, un fenomeno che già oggi registra giorni più brevi rispetto al passato.
Il 22 luglio 2025 la Terra ha completato una rotazione completa in un tempo leggermente inferiore alle consuete 24 ore, segnando uno degli “sbilanciamenti temporali” più significativi mai osservati. La differenza, pur piccola – appena 1,34 millisecondi in meno rispetto al giorno standard – fa parte di un trend anomalo che si è manifestato negli ultimi anni.
Gli scienziati sottolineano che, fino al 2020, il giorno più corto registrato era stato di 1,05 millisecondi sotto le 24 ore, ma da allora la Terra ha battuto ripetutamente questo record. Il picco più estremo è stato raggiunto il 5 luglio 2024, quando la rotazione del pianeta è stata completata in 1,66 millisecondi meno rispetto al normale. Nel 2025, il 10 luglio si è rivelato il giorno più breve finora, con 1,36 millisecondi in meno, seguito da vicino dal 22 luglio e dal previsto 5 agosto.
Questi dati sono forniti da fonti autorevoli come Timeanddate.com e Space.com e indicano che, se la tendenza dovesse proseguire, nel 2029 potrebbe rendersi necessario un secondo intercalare negativo, una correzione temporale mai sperimentata prima nella storia della misurazione del tempo.
Le cause dietro l’accelerazione terrestre: un enigma scientifico
La velocità di rotazione del nostro pianeta non è mai stata costante nel corso della sua esistenza. Studi geologici indicano che, miliardi di anni fa, un giorno terrestre durava circa 19 ore, dovuto a un complesso equilibrio tra le maree solari atmosferiche e quelle oceaniche lunari. Con il trascorrere del tempo, però, la forza di attrazione delle maree lunari ha rallentato progressivamente la rotazione terrestre, allungando la durata del giorno.
L’attuale inversione di tendenza – una Terra che ruota più velocemente – rappresenta quindi un fenomeno sorprendente e poco compreso. Uno studio del 2024 suggerisce che il disgelo dei ghiacci polari e l’innalzamento del livello del mare potrebbero giocare un ruolo nella modifica del momento angolare del pianeta. Tuttavia, paradossalmente, questa redistribuzione delle masse sembrerebbe attenuare l’accelerazione anziché favorirla.
Secondo il geofisico Leonid Zotov, esperto di rotazione terrestre presso l’Università Statale di Mosca, la causa più probabile risiederebbe in processi interni al pianeta, come la decrescita della velocità del nucleo liquido terrestre. Questo fenomeno potrebbe trasferire energia rotazionale dal nucleo al mantello e alla crosta, accelerando leggermente la loro rotazione. Zotov ha dichiarato a Timeanddate.com: «La causa di questa accelerazione non è spiegata completamente. La maggior parte degli scienziati ritiene che sia un fenomeno interno alla Terra, poiché i modelli oceanici e atmosferici non giustificano questa improvvisa accelerazione».

Nonostante il record di giorni più corti, ci sono segnali che l’accelerazione della rotazione terrestre potrebbe rallentare a breve. Le previsioni attuali indicano che l’aumento della velocità di rotazione potrebbe non essere un fenomeno permanente, ma piuttosto un’anomalia temporanea nell’ambito di una tendenza secolare verso giorni più lunghi.
Le conseguenze pratiche di questi mutamenti sono molteplici: dalla necessità di aggiornare gli orologi atomici fino a potenziali effetti sui sistemi di navigazione satellitare, sulle comunicazioni e sulle reti elettriche, dove la sincronizzazione temporale è cruciale.
Il concetto di secondo intercalare negativo, ancora mai adottato, creerebbe un precedente nella gestione del tempo universale coordinato (UTC). Gli scienziati e gli ingegneri stanno monitorando da vicino i dati per prepararsi a questa eventualità e mitigare eventuali disagi tecnici.