
L’uso di prodotti a base di nicotina tra i giovani: uno scenario preoccupante(www.ecoblog.it)
Tra i giovani italiani l’uso di prodotti a base di nicotina continua a rappresentare una sfida significativa per la salute pubblica.
Nonostante le restrizioni e le campagne di sensibilizzazione, molti adolescenti iniziano a fumare intorno ai 14 anni, spesso sottovalutando la difficoltà reale di abbandonare questa dipendenza. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce il tabagismo come una «patologia recidivante», sottolineando che la lotta contro questa dipendenza richiede un approccio strutturato e multidisciplinare.
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità (ISS), circa un italiano su quattro tra i 18 e i 69 anni fuma, ma la percentuale cresce tra i più giovani: circa il 30,2% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni consuma almeno un prodotto tra sigarette tradizionali, sigarette elettroniche e tabacco riscaldato. Si registra inoltre un aumento del policonsumo, ovvero l’uso contemporaneo di più prodotti. Tra le novità più pericolose figura la diffusione dei nicotine pouches, sacchetti di nicotina che si applicano alle gengive, prodotti particolarmente insidiosi perché meno visibili e facilmente accessibili anche ai minorenni, nonostante il divieto di vendita ai minori.
La psicologa e psicoterapeuta Elena Munarini, esperta del Centro Antifumo della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, evidenzia come «mai come oggi gli adolescenti utilizzano e-cig, tabacco riscaldato e sacchetti con nicotina, oltre alle sigarette tradizionali». Munarini sottolinea inoltre che «se un terzo dei giovani tra i 18 e i 24 anni desidera smettere e prova a farlo, questo indica una maggiore consapevolezza rispetto alle generazioni passate».
Come smettere di fumare e svapare: strategie efficaci per i giovani
Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista americana JAMA ha analizzato il comportamento di oltre 10mila giovani tra i 18 e i 24 anni, scoprendo che circa il 30% utilizza regolarmente sigarette elettroniche e che solo il 20% di coloro che hanno tentato di smettere nell’ultimo anno è riuscito nell’intento. Tra i metodi più diffusi vi sono il supporto sociale e l’uso di altri prodotti a base di nicotina, in particolare i sacchetti di nicotina e le sigarette tradizionali. Tuttavia, risultano meno usati il supporto psicologico, le applicazioni per smartphone e la terapia sostitutiva della nicotina (come cerotti o gomme da masticare), mentre le terapie farmacologiche rimangono poco utilizzate.
La psicoterapeuta Munarini raccomanda un approccio integrato: «I metodi collaudati come la terapia sostitutiva della nicotina, i medicinali prescritti dal medico e il sostegno psicologico sono efficaci in ogni fascia d’età, ma è fondamentale affidarsi a personale qualificato». In particolare, consiglia di «smettere in gruppo con amici può essere una strategia vincente, poiché il cambiamento può contagiare positivamente il gruppo». Inoltre, suggerisce di evitare lo stress e di dedicarsi ad attività sportive o hobby che distolgano dall’abitudine del fumo, specialmente nei primi giorni di astinenza.

Il sostegno dei coetanei può rappresentare un elemento determinante nel percorso di disassuefazione. «Spesso si inizia a svapare per conformismo o pressione sociale, ma proprio i coetanei possono diventare un importante punto di riferimento per smettere», spiega Munarini. Anche la famiglia svolge un ruolo fondamentale: «È importante vietare il fumo in casa e dare l’esempio smettendo personalmente. Dialogo, motivazioni e spiegazioni chiare sulla dipendenza e sui danni del fumo passivo sono essenziali soprattutto se il consumo è ancora sporadico».
Altre leve motivazionali efficaci riguardano la salute fisica e l’estetica: «Il fumo riduce le prestazioni sportive e sessuali, danneggia pelle, capelli e denti, ma questi effetti migliorano rapidamente smettendo». Infine, un deterrente spesso sottovalutato è l’aspetto economico: «Molti giovani scelgono il tabacco sfuso per risparmiare, ma è utile far capire loro quanto potrebbero fare con quei soldi risparmiati».
I rischi per la salute dei giovani fumatori e svapatori
Contrariamente a quanto spesso si pensa, svapare non è innocuo. Sono già stati documentati irritazioni delle vie respiratorie, asma e vari problemi pulmonari anche tra gli adolescenti. Inoltre, numerosi studi hanno evidenziato effetti negativi sul sistema cardiocircolatorio e sulla capacità riproduttiva. Il fumo è una causa scientificamente accertata di almeno 25 malattie diverse, tra cui molti tipi di tumore (un terzo dei quali sono collegati al tabacco), patologie cardiovascolari e respiratorie, danni a ossa, muscoli, pelle e denti, oltre a disfunzioni sessuali quali impotenza.