
Abitudini quotidiane di igiene personale fondamentali(www.ecoblog.it)
Proteggere la casa dai virus è diventata una priorità imprescindibile per garantire la salute degli abitanti.
Il primo presidio contro la diffusione virale in casa è l’igiene personale, con particolare attenzione alle mani, che rappresentano il principale veicolo di trasmissione. È essenziale lavarle frequentemente e accuratamente con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi, insistendo tra le dita e sotto le unghie, specialmente dopo essere stati all’aperto o aver toccato superfici potenzialmente contaminate. L’uso di asciugamani personali o monouso è fortemente consigliato, soprattutto se in casa vi è una persona malata, per evitare il contagio incrociato. I fazzoletti di carta usati devono essere smaltiti immediatamente in contenitori chiusi.
L’adozione di dispositivi come rubinetti a sensore, che limitano il contatto diretto con superfici, si rivela un valido supporto per ridurre i rischi nelle zone critiche come cucina e bagno. Questi accorgimenti, combinati con una corretta educazione di tutti i membri della famiglia, contribuiscono a creare una prima barriera efficace contro la diffusione dei virus.
Pulizia e sanificazione: linee guida aggiornate per le superfici
L’igienizzazione delle superfici è un altro punto chiave per mantenere la casa protetta. I virus possono sopravvivere da ore fino a giorni su materiali vari, pertanto è indispensabile pulire quotidianamente maniglie, interruttori, rubinetti, piani di lavoro e superfici di uso comune con detergenti tradizionali o disinfettanti specifici, soprattutto nei periodi di maggiore rischio. Particolare cura va riservata anche a oggetti di uso frequente come telefoni, telecomandi, tastiere, e maniglie di elettrodomestici, utilizzando soluzioni disinfettanti compatibili per non danneggiare dispositivi elettronici.
La pulizia dei pavimenti e delle aree di passaggio deve essere regolare, con attenzione agli animali domestici che possono veicolare agenti patogeni dall’esterno. La gestione accurata dei rifiuti, in particolare mascherine e fazzoletti usati, è anch’essa indispensabile per ridurre la contaminazione ambientale.

Il ricambio d’aria è una misura semplice ma efficace per abbattere la concentrazione di virus e batteri sospesi nell’aria. Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, è fondamentale arieggiare frequentemente tutte le stanze, anche in inverno, preferibilmente più volte al giorno per almeno qualche minuto. In presenza di persone influenzate, è opportuno velocizzare il ricambio d’aria e limitare l’uso di impianti di climatizzazione che, se non adeguatamente filtrati, possono favorire la persistenza delle particelle virali.
Anche il controllo dell’umidità riveste un ruolo importante: mantenere i valori tra il 40% e il 60% limita la sopravvivenza dei virus e previene la formazione di muffe e altri microrganismi dannosi. L’uso di umidificatori o deumidificatori di qualità, calibrati sulle condizioni ambientali, rende gli spazi domestici più confortevoli e meno ospitali per i patogeni.
Comportamenti protettivi aggiuntivi e innovazioni tecnologiche
Oltre alle pratiche igieniche, esistono altre strategie per ridurre il rischio di contagio domestico. È consigliabile limitare l’ingresso in casa di oggetti esterni potenzialmente contaminati, sanificando borse, cellulari e chiavi dopo essere stati in luoghi affollati. Il lavaggio degli indumenti deve avvenire con temperature adeguate per inattivare eventuali virus. Per oggetti non lavabili, sono efficaci disinfettanti a base alcolica con concentrazione almeno del 70%.
La gestione dei rifiuti provenienti da persone malate richiede particolare attenzione, prevedendo la raccolta differenziata di materiali come mascherine e fazzoletti usati. Anche l’igiene degli animali domestici va curata attentamente per limitare la trasmissione indiretta di agenti patogeni.
L’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate, come purificatori d’aria con filtri HEPA o lampade a raggi ultravioletti per la disinfezione ambientale, rappresenta un valido complemento, soprattutto in abitazioni con persone fragili o immunodepresse. Tali strumenti, però, non devono mai sostituire le pratiche di base, ma integrarle con efficacia.