
L’Indice del Clima e le città italiane più colpite dal caldo record (www.ecoblog.it)
L’estate si conferma una delle più torride degli ultimi anni, con temperature record che rendono quasi impraticabile la vita quotidiana.
La crescente ondata di caldo, accompagnata da un clima sempre più irregolare, ha spinto molti residenti a prendere decisioni drastiche, tra cui la vendita immediata della propria abitazione e il trasferimento in località meno colpite dal caldo estremo.
Il cambiamento climatico in Italia ha ormai cancellato la netta distinzione tra le stagioni tradizionali, con estati estremamente lunghe e afose che si protraggono per mesi senza tregua. Il Sole 24 Ore, avvalendosi dei dati forniti da 3bmeteo e Meteosolutions, ha elaborato un “Indice del Clima” che prende in considerazione ben 15 indicatori meteorologici, tra cui temperature medie, giorni di pioggia, venti e notti tropicali, per valutare la vivibilità delle città italiane in relazione al clima.
Secondo questa analisi, le 10 città italiane dove il caldo da record rende quasi impossibile vivere sono:
– Barletta-Andria-Trani (con un indice climatico di 733,2)
– Pescara (732)
– Livorno
– Enna
– Ancona
– Trieste
– Chieti
– Catanzaro
– Pesaro
In queste località, le giornate estive sono caratterizzate da temperature estremamente elevate, notti tropicali che non offrono refrigerio e precipitazioni sempre più scarse e irregolari. La combinazione di questi fattori rende difficoltose anche le attività più semplici, come fare la spesa o recarsi al lavoro, con molti cittadini che preferiscono rifugiarsi in ambienti climatizzati, come i centri commerciali.
Barletta-Andria-Trani: una provincia ai vertici del caldo record
La provincia di Barletta-Andria-Trani, situata in Puglia, è al primo posto in questa classifica per il caldo estremo. Con 376.680 abitanti e un territorio prevalentemente pianeggiante e collinare, questa provincia è caratterizzata da un clima mediterraneo tendente al continentale nelle zone interne. Le estati si presentano calde e molto secche, con frequenti ondate di calore provenienti dall’Africa che innalzano le temperature ben oltre i 35°C, accompagnate da un’afa opprimente.
Il territorio comprende anche il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, un’area naturale di particolare rilievo, ma che non riesce a mitigare l’effetto delle temperature roventi. Il contrasto tra la forte urbanizzazione delle città capoluogo e la scarsità di piogge contribuisce ulteriormente a creare condizioni climatiche estreme, che spingono molti abitanti a considerare il trasferimento altrove.
Le città di Barletta, Andria e Trani fungono da poli amministrativi distinti: Barletta ospita la Prefettura e altri uffici governativi, Andria è sede legale della provincia e centro politico-amministrativo, mentre Trani concentra funzioni giuridiche e culturali. Questo sistema policentrico affronta ora la sfida di gestire una popolazione che, a causa del clima, si trova sempre più sotto pressione.

Al secondo posto nella lista delle città più colpite dal caldo record troviamo Pescara, capoluogo della provincia omonima in Abruzzo, con circa 118.000 abitanti. Situata sulla costa adriatica, Pescara presenta un clima temperato umido con estati calde, dove la presenza delle brezze marine da NE e ESE modula parzialmente le temperature, che tuttavia possono superare frequentemente i 35°C.
Un fenomeno particolare che aggrava la sensazione di calore è il “garbino”, un vento caldo proveniente dall’entroterra africano che risale i monti dell’Abruzzo, provocando un repentino aumento delle temperature e un calo drastico dell’umidità. Il 30 agosto 2007 Pescara ha registrato un record storico di 45°C, un dato che illustra bene la gravità delle condizioni climatiche che si possono verificare.
Inoltre, la città affronta problemi legati all’erosione costiera e alla gestione delle risorse idriche, condizioni accentuate dall’espansione urbana e dai cambiamenti climatici. Durante l’estate, le notti rimangono spesso bollenti, senza quella ventilazione ristoratrice che caratterizzava un tempo la località.
Il cambiamento climatico e le conseguenze sulla vita urbana
Il quadro delineato dall’Indice del Clima evidenzia come non siano soltanto le temperature elevate a determinare la difficoltà di vivere in queste città, ma anche la combinazione di altri fattori meteorologici: la scarsità di precipitazioni, l’aumento delle notti tropicali, la presenza di venti caldi e la riduzione delle ore di frescura notturna.
Questa situazione ha impatti diretti sulla salute pubblica, sulle infrastrutture urbane e sulla qualità della vita dei cittadini. Molti residenti, soprattutto nelle città più colpite come Barletta-Andria-Trani e Pescara, stanno valutando il trasferimento in zone meno soggette a questi effetti estremi, determinando movimenti demografici e un aumento delle vendite immobiliari nelle aree più calde.