
Candida per eliminare la muffa: modalità d’uso e precauzioni - www.ecoblog.it
La presenza di muffa sulle pareti domestiche rappresenta un problema diffuso che va oltre il semplice disagio estetico.
Tra le soluzioni più popolari per rimuovere la muffa c’è l’uso della candeggina, ma è davvero il rimedio più efficace e sicuro? Facciamo chiarezza sulle modalità d’impiego e sulle alternative disponibili.
La candeggina viene spesso considerata una sostanza ideale per la rimozione rapida della muffa da muri e superfici domestiche. La procedura più comune prevede la diluizione in parti uguali con acqua per ridurne l’aggressività e prevenire macchie o aloni indesiderati, soprattutto su pareti scure. La miscela viene quindi spruzzata direttamente sulla macchia e tamponata delicatamente con un panno pulito, evitando sfregamenti eccessivi che potrebbero danneggiare l’intonaco o liberare spore fungine nell’aria. Dopo circa 10 minuti di posa, si consiglia di ripetere l’operazione se la macchia persiste, per poi risciacquare la superficie con un panno umido per rimuovere residui chimici e spore.
In alcuni casi, per pareti chiare, si utilizza la candeggina pura senza diluizione, riducendo il rischio di sbiadimenti o danni alla vernice. Tuttavia, l’impiego della candeggina rimane un intervento superficiale e temporaneo, non in grado di eliminare la muffa alla radice.
Ammoniaca o candeggina: quale scegliere contro la muffa?
Oltre alla candeggina, un altro prodotto domestico largamente usato è l’ammoniaca, che però presenta notevoli rischi per la salute a causa della tossicità dei suoi vapori. L’ammoniaca va sempre diluita e applicata con cautela, utilizzando protezioni adeguate come mascherine e guanti. Anch’essa agisce solo superficialmente e non risolve il problema in maniera definitiva.
Molti altri rimedi “fai da te” sono spesso suggeriti, come acqua ossigenata, bicarbonato, aceto, alcool o limone, ma anche questi possono avere un’efficacia limitata e temporanea. In particolare, sia candeggina che ammoniaca sono inefficaci su superfici porose come intonaco, legno o cartongesso, dove le spore fungine penetrano in profondità e possono continuare a proliferare.

Le sostanze chimiche contenute in candeggina e ammoniaca sono caratterizzate da elevata volatilità, il che significa che evaporano rapidamente perdendo efficacia nel tempo. Questo comporta che le spore più radicate nella struttura muraria sopravvivono e possono tornare a svilupparsi. Inoltre, la natura corrosiva di questi prodotti può indebolire l’intonaco o altre superfici, rendendole più vulnerabili a successive infestazioni.
L’utilizzo di candeggina e ammoniaca comporta inoltre seri rischi per la salute: il contatto diretto con la pelle può causare irritazioni o ustioni, mentre l’inalazione dei vapori può provocare danni respiratori anche gravi, particolarmente per bambini e persone sensibili. I residui chimici lasciati nell’ambiente possono inoltre interagire con le spore tossiche della muffa, generando un mix altamente nocivo.
Proprio per queste ragioni, affidarsi esclusivamente a questi prodotti per combattere la muffa si rivela spesso una soluzione temporanea e poco sicura.
Approcci innovativi per eliminare la muffa alla radice
La vera causa della muffa è l’eccessiva umidità ambientale: intervenire riducendo il tasso di umidità interna è la strategia più efficace per prevenire la sua formazione e crescita. Aziende specializzate come Murprotec offrono soluzioni all’avanguardia, come il sistema centralizzato di insufflazione CTA Murprotec, che sostituisce l’aria interna con aria esterna preriscaldata e depurata in meno di 90 minuti, garantendo un ambiente salubre e privo di muffa.
Questi impianti rappresentano un investimento a lungo termine per la sicurezza e il comfort domestico, superando i limiti delle soluzioni casalinghe temporanee e potenzialmente dannose.
L’adozione di un approccio professionale e tecnologico consente di risolvere il problema della muffa non solo in superficie, ma anche a livello strutturale, proteggendo salute e valore dell’immobile.