
Giustizia è fatta: i pesticidi hanno distrutto la biodiversità e ora lo Stato deve pagare -ecoblog.it
Una svolta epocale nel campo della tutela ambientale arriva dalla Francia, dove la Corte amministrativa d’appello di Parigi ha emesso una sentenza storica.
La decisione, annunciata mercoledì 3 settembre, rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro il degrado della biodiversità causato dall’uso indiscriminato di prodotti fitosanitari.Il caso è nato da un ricorso promosso da un gruppo di associazioni ambientaliste, riunite sotto il nome Justice pour le vivant (“Giustizia per gli esseri viventi”).
Le organizzazioni hanno contestato l’adeguatezza delle procedure adottate dallo Stato francese, sostenendo che queste non garantiscono una sufficiente tutela della biodiversità né della salute pubblica. Con questa sentenza, la Corte ha riconosciuto la fondatezza di tali critiche, imponendo allo Stato di procedere a una revisione completa delle autorizzazioni già concesse.
Giustizia è fatta: i pesticidi hanno distrutto la biodiversità e ora lo Stato deve pagare
La Corte ha stabilito che il governo ha tempo 24 mesi per riesaminare tutte le autorizzazioni di immissione in commercio dei pesticidi, con l’obiettivo di correggere il danno ecologico causato dall’utilizzo di prodotti fitosanitari. Inoltre, lo Stato francese dovrà effettuare una valutazione aggiornata dei rischi associati a questi pesticidi, basandosi sulle più recenti evidenze scientifiche.

L’attenzione sul tema dei pesticidi in Francia è alta da diversi anni, ma gli eventi recenti hanno evidenziato con forza la gravità della situazione. Nel 2020, per esempio, l’Assemblea nazionale aveva autorizzato, in deroga, l’uso di pesticidi neonicotinoidi per la coltivazione della barbabietola da zucchero, nonostante il loro noto impatto negativo sulle api, fondamentali per l’ecosistema. Nello stesso anno, il governo aveva rinunciato all’obiettivo “glifosato-zero”, un impegno che il presidente Emmanuel Macron aveva promesso ma che non è stato rispettato.
A conferma delle preoccupazioni ambientali, uno studio del 2023 condotto in Bretagna ha rivelato che quasi tutte le acque superficiali e sotterranee della regione risultano contaminate da pesticidi. Nel 2024, un’inchiesta pubblicata da una rivista specializzata nel diritto dei consumatori ha inoltre attestato la presenza di residui di pesticidi nell’80% delle insalate in busta vendute nei supermercati di tutta la Francia.
Questo quadro allarmante ha portato le associazioni ambientaliste a definire la sentenza come un “risultato storico” e a esortare il governo a rispettare le indicazioni impartite dalla magistratura.
Al centro delle critiche c’è l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Anses), responsabile della valutazione e autorizzazione dei pesticidi in Francia. La Corte amministrativa ha evidenziato gravi “falle nei metodi di valutazione” utilizzati dall’agenzia, indicando che tali carenze hanno contribuito all’immissione sul mercato di prodotti pericolosi per l’ambiente e la popolazione.