
Raffrescamento urbano, come funziona (Foto Canva) - Ecoblog.it
E’ un sistema davvero all’avanguardia che non solo consuma molto di meno, ma in termini di efficacia è davvero fenomenale: di cosa si tratta
Il cambiamento climatico è ormai un dato di fatto e alcune città europee si stanno muovendo per cercare di combattere le ondate di calore. Uno dei sistemi più moderno è senza ombra di dubbio il raffreddamento urbano, un modo per riesce a raffrescare gli edifici senza aumentare l’inquinamento.
In un’epoca in cui i sistemi di climatizzazione sono sempre più richiesti e, dunque, aumentano i consumi energetici con un conseguente impatto ambientale notevole, trovare soluzioni che oltre a essere efficaci, riescano a non inquinare, è un passo in avanti.
Cos’è e come funziona il raffreddamento urbano
E il raffreddamento urbano è senza ombra di dubbio un sistema del genere, conosciuto anche con il nome di climatizzazione centralizzata, si tratta di un’infrastruttura che in grado di produrre, e al contempo distribuire aria fresca contemporaneamente a più di un edificio grazie a una rete centralizzata. E’ facile comprendere come una simile soluzione possa essere meno inquinante dei tradizionali climatizzatori che si trovano nei singoli appartamenti.

In Francia il raffreddamento urbano è già operativo ed è possibile riscontrare i primi benefici. Negli ultimi tempi se n’è iniziato a parlare anche in Italia, dove sono partiti i primi progetti pilota nelle città di Milano e Torino. Il sistema dipende da una centrale di produzione del freddo che, attraverso delle tubazioni che sono sotterranee e isolate, fanno arrivare l’aria più fresca nei singoli appartamenti. Invece di avere un climatizzatore autonomo, che consuma molto di più, ci sarà un sistema centrale che garantisce il medesimo risultato. Un po’ come il riscaldamento centralizzato di un edificio, con la differenza che il raffreddamento urbano consente di produrre e trasportare aria fresca in più palazzi contemporaneamente.
L’acqua raffreddata passerà attraverso gli scambiatori di calore, la stessa acqua – dopo aver assorbito tutto il calore degli spazi – torna alla centrale per essere raffreddata nuovamente. Questo sistema si basa su fonti naturali o energie di recupero, che restando inutilizzate sarebbero sprecate. Ad esempio a Lione, l’azienda Dalkia sfrutta l’acqua fredda di falda che viene usata per drenaggio, la rinfresca a 10° e la utilizza per rinfrescare interi quartieri. A Milano, invece, nei quartieri di Porta Nuova e City Live, si usano le falde acquifere sotterranee, a Torino si sta pensando di utilizzare le acque del Po.
Sebbene in alcuni casi si utilizzino i compressori industriali per rinfrescare l’acqua, è comunque massimizzato il recupero energetico, evitando inutili sprechi. Il raffreddamento urbano ha molteplici benefici, come un’elevata efficienza energetica, una grande riduzione delle emissioni di CO2, è silenzioso e non comporta un ingombro domestico.