
Se il tuo prato è già ingiallito non disperare: la cura autunnale che lo rigenera in pochi mesi - www.ecoblog.it
Dalla pulizia al taglio, fino alla concimazione mirata: ecco come preparare il prato all’arrivo del freddo per garantirne salute e vitalità nella stagione successiva
Con l’arrivo dell’autunno, per molti il giardinaggio sembra rallentare. In realtà, questo periodo è uno dei più importanti per chi si occupa della cura del verde. Le settimane che precedono l’inverno rappresentano un momento chiave per preparare il prato a superare i mesi freddi e riprendere vigore con la primavera. Tecniche come taglio corretto, pulizia, arieggiatura, trasemina e concimazione mirata fanno la differenza tra un manto erboso debole e un tappeto sano, pronto a crescere compatto e uniforme. Si tratta di operazioni che richiedono attenzione, strumenti adatti e tempismo accurato.
Taglio e pulizia, i primi passi per proteggere il prato
La gestione del prato prima dell’inverno inizia con il taglio. Un errore diffuso è abbassare troppo l’erba, lasciando scoperto il colletto della pianta. L’altezza ideale è intorno ai cinque o sei centimetri: abbastanza per consentire la fotosintesi e creare una barriera naturale contro il gelo.
La pulizia della superficie è altrettanto importante. Le foglie che cadono dagli alberi o i residui organici possono formare uno strato umido e compatto, terreno fertile per malattie fungine come il marciume. L’impiego di soffiatori o aspiratori professionali assicura la rimozione dei detriti e permette al prato di “respirare”, mantenendo il suolo libero e pronto ai trattamenti successivi. Già in questa fase si costruiscono le basi per gli interventi che verranno eseguiti dopo, rendendoli più efficaci e uniformi.

Il lavoro di taglio e pulizia, anche se può sembrare semplice, rappresenta un passaggio determinante: non è solo estetica, ma prevenzione di problemi che potrebbero compromettere la salute del prato nei mesi freddi. Un manto erboso ben gestito resiste meglio agli sbalzi climatici e si mantiene più compatto, evitando zone scoperte difficili da recuperare in primavera.
Arieggiatura, trasemina e concimazione: il piano per un prato forte
Superata la fase iniziale, il terreno deve essere reso più permeabile e ricettivo. Con il passare dei mesi, infatti, il suolo tende a compattarsi, ostacolando la circolazione di aria, acqua e nutrienti. L’arieggiatura serve a rompere questo strato compatto. Si utilizza un arieggiatore o uno scarificatore, che incide il feltro superficiale e crea piccoli fori, restituendo ossigeno alle radici.
Questo processo apre la strada alla trasemina, operazione che infoltisce il prato distribuendo sementi nuove nelle zone diradate. La scelta dei semi non è casuale: occorre puntare su miscugli resistenti al freddo, adatti al clima della zona, per ottenere un prato uniforme. La semina deve essere fatta subito dopo l’arieggiatura, in modo che i semi trovino le condizioni migliori per germogliare.
Infine, arriva il momento della concimazione autunnale, che differisce da quella primaverile. In questa fase non si deve stimolare una crescita rapida delle foglie, che sarebbe troppo vulnerabile al gelo. Si privilegia invece un concime povero di azoto e ricco di potassio e fosforo: il primo rinforza le cellule della pianta rendendole più resistenti, il secondo sostiene lo sviluppo delle radici. Questo nutrimento agisce come una riserva energetica che il prato utilizzerà durante l’inverno per sopravvivere e ripartire vigoroso con la bella stagione.
L’applicazione deve essere uniforme, meglio se eseguita con spandiconcime, per evitare zone con eccesso o carenza di sostanze nutritive. Non a caso, i professionisti del verde considerano la concimazione autunnale un vero investimento: ciò che viene dato ora si traduce in un prato più sano, resistente e rigoglioso in primavera.