
La patente ti viene revocata se hai una di queste patologie - ecoblog.it
Il Codice della strada prevede precise regole per l’idoneità fisica e psichica alla guida, stabilendo i casi in cui la patente può essere sospesa o negata.
In Italia, al compimento dei 18 anni, si può ottenere la patente di guida, ma non basta superare l’esame teorico e pratico. L’articolo 119 del Codice della strada stabilisce che il rilascio è possibile solo se il candidato possiede specifici requisiti fisici e psichici. Non è ammesso guidare quando una malattia, una deficienza organica o una minorazione anatomica o funzionale impediscono la conduzione sicura di un veicolo. Il tema non riguarda solo chi si presenta per la prima volta agli esami. Capita che una persona, già titolare di patente, perda successivamente i requisiti necessari. In queste circostanze la legge prevede la sospensione della patente per motivi di salute. È un provvedimento che può avere conseguenze significative e che viene disposto solo in situazioni ben definite.
Sospensione della patente per motivi di salute
La sospensione della patente è un provvedimento temporaneo che comporta il divieto di guidare per un determinato periodo. Può essere disposta per infrazioni al Codice della strada, come nel caso del superamento dei limiti di velocità di oltre 40 km/h, ma esistono anche ipotesi legate alla condizione di salute del conducente.

Quando viene meno l’idoneità fisica o psicologica, la Motorizzazione può intervenire con la sospensione. Ciò accade in occasione delle visite mediche previste per la conferma di validità o la revisione della patente. Se dagli accertamenti emerge che lo stato di salute non è compatibile con una guida sicura, il documento viene sospeso. La misura ha carattere cautelare: serve a proteggere sia il conducente sia gli altri utenti della strada. Non tutte le malattie comportano automaticamente questa decisione, ma solo quelle che, per i loro sintomi o per le conseguenze, rendono pericolosa la guida.
Un aspetto importante riguarda la durata. In caso di temporanea perdita dei requisiti di salute, la sospensione non ha un termine prestabilito. Resta valida finché l’interessato non presenta alla Commissione medica locale la certificazione che attesti il recupero dei requisiti. Solo allora la patente potrà essere revisionata o rinnovata. La normativa, all’articolo 119 comma 6, specifica inoltre che quando il difetto è permanente o grave, il provvedimento assume valore di atto definitivo. In questi casi la sospensione non può essere revocata se non mettendo in discussione il giudizio della stessa commissione medica.
Le patologie che escludono idoneità e le eccezioni previste
Secondo il Codice della strada, esistono condizioni cliniche che escludono il rilascio o il rinnovo della patente. Tra queste figurano la grave compromissione della vista (per esempio in caso di cataratta non risolta), la perdita dell’udito non correggibile con protesi, alcune malattie cardiovascolari a rischio, patologie endocrine severe diverse dal diabete, malattie del sistema nervoso centrale e periferico come la sclerosi multipla, gravi insufficienze renali e malattie del sangue con effetti invalidanti. Rientrano anche le patologie psichiche in atto, come psicosi, turbe della personalità o ritardo mentale grave. Non mancano però delle eccezioni. Alcune malattie non sono automaticamente incompatibili con la guida. Esistono infatti le cosiddette patenti speciali, rilasciate dopo visite specifiche effettuate dalla commissione medica.
Il caso più noto riguarda il diabete: chi ne è affetto può conseguire o rinnovare la patente, ma solo a determinate condizioni e con controlli periodici. Lo stesso vale per gli epilettici, che possono ottenere l’idoneità dopo una valutazione neurologica accurata. Anche chi soffre di sindrome delle apnee ostruttive del sonno può mantenere la patente, purché vengano rispettati i requisiti clinici stabiliti. La logica della normativa è chiara: escludere chi non ha più i requisiti minimi per guidare in sicurezza, ma non penalizzare indiscriminatamente chi convive con una patologia gestibile. Per questo motivo la valutazione medica è centrale, e la decisione finale spetta sempre alla commissione locale.