
Dove si butta la pellicola per gli alimenti (pulita o sporca) - ecoblog.it
Un materiale ancora molto diffuso nelle cucine italiane: protegge i cibi ma resta difficile da riciclare e altamente inquinante. Ecco dove buttarla e come ridurne l’uso.
La pellicola in plastica per alimenti è ancora oggi uno degli accessori più presenti nelle cucine domestiche e sugli scaffali dei supermercati. Viene utilizzata per confezionare frutta e verdura fresche, per proteggere piatti pronti o per avvolgere salumi affettati. La sua efficacia nel mantenere più a lungo la freschezza degli alimenti, creando una barriera contro aria e batteri, è indiscussa. Eppure, dietro a questo uso così diffuso, si nasconde un problema ambientale rilevante. Si tratta infatti di un materiale derivato dal petrolio, difficile da riciclare e con un impatto notevole sull’ecosistema.
Dove si butta la pellicola per alimenti
Le difficoltà nello smaltimento della pellicola trasparente dipendono non solo dalla natura stessa del materiale, ma anche dalla scarsa informazione dei consumatori. Spesso, infatti, non si sa con certezza in quale contenitore vada conferita e capita che venga gettata nell’indifferenziata o, peggio, insieme ai rifiuti organici. Essendo composta da polimeri plastici, la pellicola deve essere conferita nel contenitore della plastica. Anche se è stata a contatto diretto con il cibo, come nel caso di un vassoio di carote o dell’imballaggio di un broccolo, resta comunque destinata al riciclo della plastica. È sufficiente eliminare i residui più evidenti con le mani, senza la necessità di lavarla.

Il problema nasce quando la pellicola risulta eccessivamente sporca: se impregnata di olio, sughi, panna o altri grassi che ne rendono impossibile la pulizia, allora deve essere gettata nell’indifferenziato. In questo caso non può essere riciclata e finisce tra i rifiuti non recuperabili.
Esiste anche la variante di pellicola biodegradabile, sempre più proposta sul mercato. Qui occorre prestare attenzione: solo se sulla confezione è chiaramente indicata la certificazione che ne attesta la compostabilità, può essere smaltita nel contenitore dei rifiuti organici. In assenza di tale specifica, va considerata a tutti gli effetti come plastica convenzionale. La confusione resta alta perché molti consumatori, non trovando indicazioni chiare, finiscono per conferirla nel bidone sbagliato. E questo complica ulteriormente il lavoro degli impianti di selezione. Capire dove buttare la pellicola è quindi fondamentale per contribuire a una corretta gestione dei rifiuti.
Strategie concrete per ridurre l’uso della pellicola
Pur conoscendo le regole di smaltimento, la verità è che la pellicola per alimenti resta un materiale inquinante e difficile da riciclare. Per questo i pediatri dell’ambiente e le associazioni ambientaliste invitano a limitarne l’impiego nella vita quotidiana. Esistono diverse alternative pratiche, già alla portata di tutti.
Se dobbiamo conservare del cibo avanzato in frigorifero, al posto della pellicola possiamo utilizzare un contenitore in vetro con chiusura ermetica. Garantisce la stessa protezione e non produce rifiuti. È una soluzione semplice e sicura, che permette anche di mantenere meglio i sapori. Al supermercato possiamo scegliere prodotti sfusi, evitando di acquistare frutta e verdura confezionate nella plastica. Portare con sé sacchetti in tessuto riutilizzabili diventa un gesto utile e responsabile, che riduce in maniera significativa l’uso di imballaggi usa e getta.
Un’altra opzione riguarda l’impiego di pellicole lavabili e riutilizzabili, spesso realizzate in tessuti naturali trattati con cera d’api o materiali simili. Questi prodotti possono sostituire in parte la pellicola tradizionale, soprattutto per confezionare panini o alimenti da portare fuori casa. Non a caso sono sempre più presenti nei negozi specializzati e negli e-commerce dedicati alla sostenibilità.
Il cambiamento passa anche da piccole scelte quotidiane. Limitare l’uso della pellicola significa non solo ridurre i rifiuti, ma anche diminuire la domanda di plastica vergine, con effetti positivi sulla produzione industriale e sull’ambiente. Una pratica che, se adottata su larga scala, può incidere in modo significativo. La consapevolezza cresce, e sempre più famiglie cercano alternative per ridurre l’impatto ambientale delle proprie abitudini. La pellicola resta uno strumento utile, ma imparare a farne a meno o a sostituirla rappresenta un passo importante verso uno stile di vita più sostenibile.