La pasta Selex va a ruba, solo ora si scopre cosa c'è dentro - ecoblog.it
Scopri chi produce davvero la pasta Selex: dai pastifici italiani alle tecniche di lavorazione che ne spiegano la qualità e il prezzo competitivo.
In Italia, parlare di pasta significa toccare un tema quasi identitario. Ogni famiglia ha il suo formato preferito, una marca di fiducia e un modo preciso di cuocerla. Negli ultimi anni, però, con l’aumento dei prezzi alimentari e dell’inflazione, molti consumatori hanno iniziato a guardare con interesse alle marche del supermercato, alla ricerca di un equilibrio tra gusto e risparmio.
Tra queste, la pasta Selex è diventata una delle più vendute. Un marchio che si trova sugli scaffali di catene come Famila, A&O e Il Gigante, scelto per il suo prezzo contenuto e per una qualità che sorprende chi decide di provarlo. Ma chi produce davvero la pasta Selex? E perché, pur costando meno, riesce a mantenere un livello qualitativo così alto?
Il gruppo Selex: una storia di distribuzione italiana
Fondata alla fine degli anni Sessanta, Selex Gruppo Commerciale è oggi una delle realtà più solide della distribuzione moderna in Italia. Riunisce oltre 3.000 punti vendita e decine di insegne regionali, con un fatturato che la colloca tra i leader del mercato. La filosofia dell’azienda è semplice: offrire prodotti di buona qualità a prezzi competitivi, garantendo un controllo diretto sulla filiera e sulla provenienza delle materie prime.

Molti pensano che Selex produca in proprio la sua pasta, ma non è così. Come accade per numerose private label (marchi del distributore), l’azienda si affida a pastifici italiani di grande esperienza per la produzione dei suoi formati. L’obiettivo è mantenere alti standard qualitativi, sfruttando il know-how di chi da generazioni lavora nel settore.
All’interno delle linee Selex, accanto alla pasta tradizionale, si trovano anche versioni biologiche, integrali e trafilate al bronzo, pensate per un pubblico attento sia alla salute sia al gusto. Un approccio che ha contribuito a rendere il marchio riconoscibile e affidabile, pur restando nella fascia “economica”.
Dietro le confezioni Selex: i pastifici che la producono
La vera sorpresa arriva quando si scopre chi c’è dietro alla produzione. Secondo analisi di settore e verifiche condotte negli ultimi anni, diversi lotti di pasta Selex provengono da pastifici italiani noti e certificati, tra cui Colussi, Del Verde, Granarolo, Afeltra e Maffei.
Questi nomi non sono casuali. Si tratta di aziende con una lunga tradizione, specializzate nella lavorazione del grano duro di alta qualità e nella trafilatura al bronzo, una tecnica che dona alla pasta una superficie ruvida, ideale per trattenere i condimenti. L’essiccazione lenta, eseguita a bassa temperatura, permette invece di conservare intatti gusto e proprietà nutritive, offrendo un risultato finale paragonabile alle marche premium.
Chi sceglie Selex, dunque, non acquista un prodotto di seconda categoria, ma una pasta realizzata dagli stessi produttori che riforniscono marchi ben più costosi. La differenza sta nel modello commerciale: eliminando la pubblicità e distribuendo direttamente nei propri supermercati, Selex può mantenere i prezzi bassi senza intaccare la qualità.
Questo spiega perché, pur essendo un marchio “di supermercato”, Selex abbia conquistato una quota di mercato in crescita costante. In molti casi, i consumatori notano solo il risparmio, ma dietro c’è un sistema produttivo accurato, gestito da realtà che rappresentano il meglio della tradizione pastaria italiana.
La pasta Selex, trafilata al bronzo e fatta con semole di grano duro italiane selezionate, unisce convenienza e gusto in un prodotto che, a conti fatti, non ha nulla da invidiare alle marche più pubblicizzate. Una strategia vincente che dimostra come, anche nel mondo della grande distribuzione, sia possibile offrire qualità autentica a prezzo accessibile.
