No, trucchi vecchi o scaduti non vanno nel bidone: come smaltirli davvero - ecoblog.it
I prodotti di make-up, quando invecchiano, non sono più un alleato di bellezza. Capire dove gettarli significa evitare danni alla pelle e rispettare l’ambiente.
Il make-up entra nelle nostre vite per farci star bene con noi stessi, per sperimentare colori, per sentirci più sicuri allo specchio. Nel tempo però i prodotti cambiano consistenza, profumo, colore. Un mascara dimenticato in fondo al beauty case può diventare terreno fertile per batteri, un fondotinta ossidato rischia di creare irritazioni, un rossetto troppo vecchio può causare allergie. Usare trucchi scaduti è un gesto più rischioso di quanto si pensi. Per questo è essenziale capire dove smaltire il make-up vecchio o finito, e soprattutto come farlo nel pieno rispetto delle regole ambientali, che possono variare da Comune a Comune.
Molte persone commettono ancora l’errore di buttare tutto nel lavandino o nel wc, quasi fosse un detergente qualsiasi. Solo che i prodotti cosmetici contengono sostanze chimiche che possono contaminare l’acqua e rovinare le tubature, oltre a creare problemi agli impianti di depurazione. Eppure lo smaltimento corretto è molto più semplice di quanto sembri: prima si separa il contenitore dal prodotto, poi si valuta dove conferire le diverse parti, sempre tenendo d’occhio i simboli sulla confezione.
Packaging dei cosmetici: cosa finisce nel riciclo e cosa resta indifferenziato
Nei cassetti del bagno o dentro le pochette si accumulano confezioni spesso bellissime, piccole opere di design pensate per durare. Vetri spessi, plastiche rigide, tappi in metallo, specchietti. Sono materiali preziosi che possono tornare a nuova vita solo se smaltiti bene. Il primo passo è svuotare ciò che resta del prodotto, perché se dentro rimangono residui di crema, mascara o fondotinta rischiano di contaminare i rifiuti destinati al riciclo. Quindi si può lavare il contenitore, anche velocemente, così il vetro e la plastica diventano riciclabili a tutti gli effetti.

Capita però che alcune confezioni risultino difficili da pulire. Ad esempio flaconi con erogatori molto stretti, palette con cialde incollate, custodie piene di residui di polvere. In questi casi, l’unica opzione è l’indifferenziato, perché gettare materiali “sporchi” nella plastica o nel vetro significa compromettere l’intero processo di smaltimento. Il packaging riutilizzabile resta comunque un traguardo importante per l’industria della cosmesi, che sempre più spesso punta su materiali riciclabili o sulle ricariche acquistabili a parte.
Il contenuto dei prodotti, invece, è tutta un’altra storia. Mascara, eyeliner, gloss, fondotinta liquidi e rossetti, quando avanzano, non devono mai finire nel lavandino. Anche qui la destinazione è il secco. Questi cosmetici hanno una durata limitata proprio perché ospitano sostanze che a lungo andare creano alterazioni e possono diventare nocive sulla pelle. Mentre sui pennelli e sulle spugnette il discorso cambia: i materiali misti, dalle fibre sintetiche ai manici in plastica, non si possono separare e finiscono ancora una volta nel bidone dell’indifferenziato, dopo averli igienizzati per evitare cattivi odori.
E già appare chiaro come la gestione dei rifiuti beauty non sia solo una formalità: è un gesto di cura verso la casa e verso ciò che ci circonda.
Smalto e prodotti speciali: perché richiedono percorsi diversi rispetto agli altri trucchi
Lo smalto per unghie è probabilmente il cosmetico più problematico dal punto di vista ambientale. Non è un semplice colore da applicare sulle unghie. Contiene solventi, resine e pigmenti che la natura non riesce a smaltire. Per questo va trattato come un rifiuto speciale, da portare nelle isole ecologiche insieme a batterie, medicinali scaduti e altri materiali inquinanti.
Lo stesso discorso riguarda i solventi per unghie, spesso infiammabili e irritanti. Versarli nello scarico significa riversare nell’acqua componenti chimici che finiscono a contatto con ecosistemi già fragili. È una questione di responsabilità, anche se può sembrare un impegno in più trovare lo sportello ecologico più vicino. Ma certe scelte diventano rapidamente abitudini.
C’è poi un altro capitolo, quello della cosmesi sostenibile, che avanza tra scaffali e nuove collezioni. Alcuni marchi offrono programmi di ritiro delle confezioni vuote o punti fedeltà dedicati al riciclo. Altri riducono materiali superflui, rendono le confezioni più facili da pulire, propongono packaging compostabili. Piccoli gesti che cambiano la filiera e invitano a consumare in modo più consapevole.
Il modo in cui smaltiamo il make-up non è più solo un dettaglio tecnico ma un pezzo della nostra routine che definisce il rapporto con ciò che usiamo ogni giorno. Chi sceglie prodotti con minori componenti plastici contribuisce a un cambiamento reale, quasi senza accorgersene. E si prende cura, allo stesso tempo, della propria pelle e dell’ambiente in cui viviamo.
