Se metti questa pianta in camera da letto stai sbagliando tutto: dove va davvero (e non è l’unica) - ecoblog.it
Quali piante scegliere per ogni stanza della casa e quali evitare? Una guida chiara per non sbagliare posizione, luce e umidità.
Inserire piante verdi in casa ha un impatto immediato su come respiriamo, viviamo e ci muoviamo negli spazi. Non solo decorano: alcune purificano l’aria, altre regolano l’umidità, molte aiutano a rilassarsi. Ma perché le piante crescano bene, non basta annaffiarle: bisogna scegliere quella giusta per il posto giusto. Ogni stanza ha un suo clima, una quantità di luce diversa, correnti d’aria o angoli caldi. E una pianta messa dove non dovrebbe stare smette presto di crescere. In questa panoramica, vediamo quali sono le specie più adatte per bagno, cucina, camera, ingresso, soggiorno e studio, e cosa succede quando si sbaglia posizione.
Luce scarsa, correnti o spazi di passaggio: il caso dell’ingresso
L’ingresso è spesso buio, attraversato da aria fredda o correnti improvvise. È il primo luogo che si vede entrando, ma anche il più trascurato quando si parla di verde. Eppure esistono piante resistenti, capaci di stare bene anche con poca luce. La lingua di suocera, lo spatifillo e l’edera sono tra quelle che sopportano meglio il freddo e non soffrono se ricevono luce indiretta. Crescono lentamente, non chiedono attenzioni continue e resistono a spazi dove altre morirebbero in pochi giorni. Il loro fogliare verticale e compatto occupa poco spazio ma rende subito più vivo l’ambiente.

Al contrario, piante come gli agrumi, le orchidee o certe varietà di ficus tendono a soffrire. Hanno bisogno di ore di luce piena e stabile, cosa che raramente accade all’ingresso di un appartamento. Anche se sembrano decorare bene all’inizio, in poche settimane le foglie perdono colore, diventano molli o iniziano a cadere. Lo stesso vale per piante che amano il calore costante: lì non trovano il loro ambiente naturale.
Umidità, vapore, odori: la cucina e il bagno non sono spazi neutri
In cucina, il rischio maggiore per una pianta è l’esposizione diretta a fonti di calore. I vasi troppo vicini a fornelli o forni subiscono variazioni termiche rapide che indeboliscono foglie e radici. Qui funzionano bene le erbe aromatiche: basilico, prezzemolo, menta, coriandolo, se posizionate su un davanzale o vicino a una finestra. Chiedono luce e calore, ma non calore diretto. Sono piante da usare ogni giorno, e la potatura regolare le mantiene in salute. Meglio ancora se coltivate in piccoli vasi singoli, che si possono spostare in caso di necessità.
Nel bagno, invece, il problema non è la temperatura, ma l’umidità. E qui le protagoniste sono le piante tropicali. La felce di Boston, il pothos, lo spatifillo e persino alcune orchidee vivono bene dove c’è aria satura di vapore. Sfruttano il clima umido e non temono le gocce d’acqua. Si sistemano in alto, su mensole o angoli lontani dal flusso diretto dell’acqua. Le tillandsie, piante aeree senza radici nel terreno, trovano nel bagno un ambiente perfetto: raccolgono l’umidità dall’aria e richiedono solo una nebulizzazione saltuaria.
Attenzione però: cactus, succulente o piante grasse in generale non vanno mai messe in bagno. Provengono da zone aride e l’umidità costante può causare marciume radicale. Anche se stanno bene in un angolo, lentamente iniziano a perdere forma e consistenza. Il bagno, quindi, è tropicale, non desertico.
Ogni stanza va pensata come un ambiente specifico. La camera da letto, ad esempio, richiede piante discrete, che non profumino troppo. Alcune specie rilasciano composti che disturbano il sonno. Le migliori? Dracena, areca, schefflera: foglie grandi, colore uniforme, e niente odori. Nel soggiorno, invece, c’è più libertà. La luce abbonda e si possono inserire monstera, ficus lyrata, kentia. Meglio alternare piante alte a piante sospese o da tavolo, per evitare che lo spazio diventi piatto e monotono. Troppa vegetazione, però, può ingombrare. L’importante è dare aria, evitare che i vasi si accumulino senza criterio.
Ogni pianta ha un comportamento. Va osservata. Se inclina sempre verso la finestra, vuol dire che la luce non basta. Se le foglie si accartocciano o diventano pallide, è segno di aria troppo secca o troppo bagnata. La posizione giusta non è quella più bella, ma quella dove la pianta può restare viva.
