Non lavarli come fai sempre: il metodo definitivo per canovacci bianchi e senza batteri - ecoblog.it
I canovacci si sporcano e ingialliscono in fretta: ecco il metodo degli esperti per farli tornare bianchi e privi di odori.
I canovacci da cucina si sporcano in fretta. Li usiamo per asciugare stoviglie, pulire superfici, raccogliere liquidi, coprire impasti. Giorno dopo giorno assorbono grassi, odori, residui di cibo e batteri, soprattutto se usati più volte senza un lavaggio corretto. I più comuni sono in cotone, lino o microfibra. Il cotone resiste bene ai lavaggi ad alta temperatura e si igienizza con facilità. Il lino, meno assorbente ma elegante, è ideale per asciugare senza lasciare pelucchi. La microfibra, invece, asciuga in fretta e non lascia aloni.
Eppure, proprio per il loro uso quotidiano e frequente, i canovacci tendono a macchiarsi con facilità e a trattenere cattivi odori. Il colore chiaro li rende ancora più delicati da trattare, perché ogni alone o residuo è ben visibile anche dopo il lavaggio. Spesso, anche dopo essere stati in lavatrice, restano opachi, grigi, o non completamente igienizzati. In questi casi, una semplice centrifuga o il detersivo liquido non bastano. Serve un metodo più mirato, come quello suggerito da un esperto del settore: Mattia de La Casa di Mattia, volto noto nel mondo della pulizia domestica sui social.
Il metodo dell’esperto per smacchiare e igienizzare a fondo i canovacci bianchi
Secondo Mattia, per avere canovacci davvero bianchi e splendenti, è necessario agire prima del lavaggio in lavatrice. La sua soluzione parte da un semplice ammollo notturno. Serve una bacinella capiente, dove versare un misurino di detersivo in polvere e un misurino di percarbonato di sodio, una sostanza igienizzante attiva già a 40 gradi. Dopo aver aggiunto acqua calda, si immergono i canovacci sporchi e si lasciano in ammollo per tutta la notte. Questo passaggio consente di sciogliere le macchie più difficili e di neutralizzare gli odori impregnati nel tessuto.

Il giorno seguente, i canovacci possono essere lavati in lavatrice, insieme ad altri capi bianchi. L’esperto consiglia di aggiungere di nuovo il detersivo in polvere e circa 30 grammi di percarbonato, da mettere direttamente nel cestello o nella vaschetta del detersivo. Il programma migliore è quello per cotone a 60 gradi, che garantisce una sanificazione profonda senza danneggiare le fibre naturali del tessuto. Alla fine del ciclo, i canovacci risultano perfettamente puliti, più chiari e visibilmente igienizzati.
In caso di macchie molto resistenti, come quelle di sugo, vino o caffè, è possibile applicare prima del lavaggio uno smacchiatore specifico, lasciandolo agire per alcuni minuti. Tuttavia, il metodo dell’ammollo notturno con percarbonato risolve la maggior parte dei problemi senza bisogno di prodotti chimici più aggressivi. E c’è un altro vantaggio: il percarbonato è un ingrediente ecologico, privo di candeggianti ottici e ideale per chi desidera un bucato efficace ma sostenibile.
Usato con costanza, questo sistema aiuta a prolungare la vita dei canovacci, mantenendoli bianchi, profumati e liberi da germi. Un’accortezza finale: mai usare ammorbidente, perché riduce l’assorbenza del tessuto. Per asciugarli, meglio lasciarli all’aria, evitando l’asciugatrice che può usurare le fibre nel tempo.
Quali tessuti scegliere per avere canovacci più puliti e facili da mantenere
I canovacci non sono tutti uguali. La scelta del materiale incide sulla facilità di lavaggio, sulla durata e sull’efficacia durante l’uso. I più usati sono i canovacci in cotone, perché resistono bene alle alte temperature, non si deformano e si igienizzano in lavatrice senza problemi. Il lino, invece, è più delicato: non sopporta lavaggi troppo energici ma resta privo di pelucchi, quindi perfetto per asciugare bicchieri, vetri o stoviglie che devono brillare. I modelli in microfibra si distinguono per l’asciugatura rapida e la capacità di assorbire grandi quantità di liquido, pur restando leggeri.
Tra i tessuti trattati, si stanno diffondendo canovacci con rivestimenti speciali come Teflon o Aquaclean: respingono lo sporco e si puliscono con un semplice panno umido, senza bisogno di detersivi. Ma sono meno assorbenti e meno adatti per l’asciugatura vera e propria. Chi preferisce la praticità, sceglie ancora il cotone bianco classico, facilmente smacchiabile e lavabile a 60 o 90 gradi.
Da evitare, invece, sono i canovacci in lana o seta, che non solo assorbono poco ma reagiscono male all’umidità. La lana trattiene gli odori e si deforma facilmente, mentre la seta è troppo delicata per un uso intenso in cucina.
L’errore più comune resta quello di lasciare i canovacci umidi appesi a lungo, permettendo ai batteri di moltiplicarsi. Meglio cambiarli ogni giorno e lavarli almeno due o tre volte a settimana, se usati intensamente. Con un lavaggio corretto, i canovacci durano più a lungo, mantengono il loro aspetto originale e soprattutto non diventano veicolo di germi in cucina.
