Il tuo bagno diventa finalmente più pulito, vietate le microplastiche e i PFAS più tossici: tutti i prodotti incriminati - ecoblog.it
Dalla Svizzera arriva una svolta verde: via microplastiche e PFAS da detergenti e cosmetici per un ambiente più sano e sicuro.
Ci sono rivoluzioni che iniziano in silenzio, tra i flaconi del bagno e i detersivi sotto il lavello. È lì che la Svizzera ha deciso di intervenire, vietando le microplastiche e i PFAS più tossici nei prodotti per la cura della persona e della casa. Un passo concreto, che segna la fine di sostanze invisibili ma estremamente dannose, spesso nascoste dietro la promessa di un bucato più brillante o di una pelle più liscia.
Le microplastiche, minuscole particelle derivate dal petrolio, si infilano ovunque: nei cosmetici esfolianti, nei dentifrici, nei detergenti per pavimenti. Una volta sciacquate via, finiscono nei fiumi e negli oceani, diventando cibo per pesci e, inevitabilmente, per noi. I PFAS, invece, sono i cosiddetti “inquinanti eterni”: composti chimici resistenti al calore e all’acqua, presenti in molti prodotti impermeabili, nei rivestimenti antiaderenti e nei detergenti. Si accumulano nel corpo umano e nell’ambiente, senza degradarsi mai del tutto.
Questa volta però qualcosa è cambiato. Il Consiglio federale svizzero ha deciso di adottare misure severe per limitarne l’uso, allineandosi alle norme europee e inaugurando una nuova fase nella tutela ambientale. Non è solo una questione di regolamenti: è una scelta di civiltà.
La svolta green: cosa cambia davvero
Il nuovo provvedimento vieta l’impiego dell’acido perfluoroesanoico (PFHxA) e di sostanze correlate, spesso utilizzate nei tessuti impermeabili e nelle scioline da sci. Allo stesso tempo, mette fine all’aggiunta intenzionale di microplastiche nei cosmetici e nei detersivi, due categorie che da sole rappresentano una fonte significativa di dispersione nell’ambiente.
La revisione della normativa non si ferma qui: include limiti più rigidi anche per piombo, formaldeide e gas serra sintetici, puntando a un quadro complessivo più coerente con gli impegni globali per il clima. Persino i parchi giochi diventano più sicuri, grazie alla riduzione dei livelli di piombo e idrocarburi consentiti nei terreni.
Ma il cuore del cambiamento resta il bagno, luogo simbolico del “pulito”. Perché se i nostri gesti quotidiani, lavarsi le mani, fare la doccia, pulire il lavandino, finiscono per sporcare il pianeta, allora c’è qualcosa che va ripensato alla radice.

La buona notizia è che oggi esistono alternative valide: detersivi biodegradabili, shampoo solidi, cosmetici naturali privi di sostanze persistenti. Scelte semplici che, sommate, possono davvero ridurre l’impatto ambientale.
Il divieto svizzero non è solo una vittoria normativa, ma un segnale forte per l’intera Europa: la sostenibilità non può più fermarsi alla superficie. Eliminare microplastiche e PFAS significa ripensare i prodotti che usiamo ogni giorno e, di conseguenza, il concetto stesso di “pulizia”.
Forse il bagno del futuro sarà meno profumato di chimica e più rispettoso dell’ambiente. Ma sarà anche più coerente con un’idea di benessere autentico, dove la cura del corpo e quella del pianeta camminano finalmente nella stessa direzione.
Perché un mondo più pulito comincia davvero dalle nostre mani, e da ciò che scegliamo di mettere nel lavandino.
