Bere acqua fa bene, ma se superi questa soglia rischi: questo è il limite che non devi oltrepassare - ecoblog.it
Chi soffre di diabete deve mantenere una buona idratazione costante: ecco perché è importante, quali sono le quantità consigliate, i momenti giusti per bere e l’acqua più adatta per aiutare a controllare la glicemia
Nei soggetti con diabete, l’idratazione non è solo una buona abitudine: è una necessità clinica. Il corpo, quando i livelli di glicemia sono alti, tende ad espellere una maggiore quantità di zuccheri attraverso le urine. Insieme al glucosio, però, l’organismo perde anche grandi quantità di acqua, aumentando il rischio di disidratazione anche quando non si ha una reale percezione della sete. La perdita di liquidi può peggiorare il quadro clinico e favorire episodi di iperglicemia, in particolare nei pazienti con diabete di tipo 2 non ben compensato.
Bere in abbondanza è quindi essenziale, ma la quantità giornaliera di acqua deve essere ben distribuita, senza eccessi concentrati in poco tempo. Non servono carichi idrici improvvisi: l’obiettivo è assumere acqua a intervalli regolari, evitando picchi e rallentamenti. In media, un paziente diabetico dovrebbe bere almeno 1,5-2 litri al giorno, fino a un massimo di 2,5 litri in condizioni normali. Superare i 3 litri quotidiani senza indicazione medica potrebbe, in alcuni casi, alterare l’equilibrio idrosalino.
Quanta acqua bere con il diabete e come distribuirla durante la giornata
Il fabbisogno di acqua nelle persone affette da diabete varia in base al peso corporeo, al livello di attività fisica, all’assunzione di farmaci e alle condizioni ambientali. Un’indicazione generale, valida per adulti con diabete ben controllato, è quella di bere tra 1,5 e 2 litri di acqua al giorno, preferibilmente a temperatura ambiente. Nei mesi caldi o in caso di intensa sudorazione, questa quantità può salire fino a 2,5 litri, ma solo se distribuita in piccole dosi durante tutto il giorno.
L’ideale, per mantenere una idratazione costante, è suddividere l’acqua in questo modo:
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200–250 ml appena svegli
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200–250 ml prima di ogni pasto principale
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il resto distribuito tra mattina, pomeriggio e sera
Bere molta acqua tutta in una volta, specialmente dopo un pasto abbondante o dopo sforzi intensi, può sovraccaricare i reni e portare a uno squilibrio osmotico, rendendo più difficile il controllo della glicemia. Alcuni farmaci usati nel trattamento del diabete, come i diuretici o gli SGLT2-inibitori, aumentano l’escrezione urinaria di glucosio, e con essa la perdita di liquidi. In questi casi, è ancora più importante prevenire disidratazione lieve, che nel paziente diabetico può innalzare la pressione osmolare e favorire la comparsa di complicanze metaboliche.

Bere prima di dormire non è sempre consigliabile, soprattutto nei pazienti con ernia iatale o predisposizione al reflusso gastroesofageo. Meglio concludere l’idratazione almeno un’ora prima del riposo notturno, salvo diversa indicazione clinica. In caso di febbre, diarrea o vomito, le esigenze idriche aumentano e devono essere gestite sotto controllo medico.
In condizioni gravi di disidratazione, il ricorso all’idratazione endovenosa in ambiente ospedaliero può evitare peggioramenti rapidi del quadro glicemico. È buona norma non aspettare la sete per bere: nelle persone con diabete, la percezione della sete può essere alterata e arrivare troppo tardi rispetto al bisogno effettivo.
Quale tipo di acqua è più indicata per i pazienti con diabete
Non tutta l’acqua è uguale. Chi soffre di diabete può trarre beneficio da acque minerali con un elevato contenuto di magnesio, cioè quelle che contengono oltre 50 mg/l di magnesio. Il magnesio è un minerale che contribuisce al metabolismo del glucosio e può aiutare a contrastare l’insulino-resistenza, condizione centrale nel diabete di tipo 2.
Secondo numerose ricerche, un adeguato apporto di magnesio, se accompagnato da una dieta bilanciata, può ridurre il rischio di sviluppare alterazioni del metabolismo glicidico. Il fabbisogno giornaliero varia dai 360 mg per l’uomo ai 420 mg per la donna, da raggiungere attraverso cibi ricchi come legumi, frutta secca, fagioli, molluschi e, appunto, alcune acque minerali.
Nel database delle acque minerali italiane è possibile selezionare le “magnesiache” e visualizzare le marche più indicate. Si tratta di un supporto pratico per scegliere consapevolmente tra le tante acque disponibili sul mercato. L’acqua adatta al paziente diabetico deve essere leggera, non gassata, priva di zuccheri e possibilmente povera di sodio, per non interferire con la pressione arteriosa.
Non sono raccomandate le acque aromatizzate o addizionate con dolcificanti, anche se privi di zucchero. In alcuni casi possono interferire con la regolazione glicemica o alterare il senso di sazietà. Anche le bibite zero calorie non dovrebbero sostituire l’assunzione di acqua pura. Per variare, si possono alternare con tè non zuccherato, tisane naturali o infusi preparati in casa, evitando aggiunte di miele o edulcoranti.
