Guadagnare coccolando cani e gatti? Non è uno scherzo: fino a 1200 euro per chi lo fa - ecoblog.it
Dalla passione per gli animali alla pet therapy: ora in Italia coccolare cani e gatti può diventare una vera professione.
In Salento è partito un progetto che sembra uscito da un racconto tenero, ma che in realtà riflette una trasformazione reale del mondo del lavoro. Si parla di “accarezzatori professionisti”, figure che dopo una formazione dedicata saranno in grado di lavorare con animali da compagnia in contesti strutturati, supportando il loro benessere emotivo e fisico. Un’idea che colpisce subito l’immaginario, ma che non è improvvisata. Dietro c’è un settore in espansione, con corsi riconosciuti, certificazioni e sbocchi professionali non solo nel privato, ma anche in ospedali e cliniche veterinarie. Coccolare un cane o un gatto, insomma, può diventare un mestiere vero, con tanto di stipendio e responsabilità.
Una nuova figura professionale tra formazione, terapia e benessere animale
Negli ultimi anni, in Italia, il lavoro con gli animali ha smesso di essere un’attività da volontariato. Sempre più spesso, infatti, vengono richieste competenze specifiche, formazione certificata e una conoscenza approfondita del comportamento animale. Il progetto salentino non è isolato: riflette un trend nazionale in crescita, in cui la passione per gli animali viene canalizzata dentro percorsi strutturati, spesso legati agli Interventi Assistiti con Animali, ovvero forme di supporto terapeutico e relazionale in ambito educativo, clinico o sociale.

Chi si avvicina a questo lavoro può formarsi come Operatore del Benessere Animale, una figura pensata per supportare l’animale durante la degenza, alleviare lo stress nei contesti ospedalieri o favorire l’incontro con l’essere umano in ambienti delicati, come scuole o case di riposo. Non si tratta semplicemente di dare coccole, ma di gestire in modo professionale le interazioni, comprendendo i segnali, i limiti e le reazioni dell’animale. Un operatore può lavorare alle dipendenze di una struttura sanitaria, come libero professionista o all’interno di team multidisciplinari.
Le retribuzioni, per ora, non sono ancora regolamentate in modo uniforme. Si stima però che un operatore esperto possa arrivare a 1.500–2.000 euro al mese, anche se molto dipende dalla zona geografica, dal contratto, dalle ore lavorate e dall’esperienza maturata. Per chi ama gli animali e desidera fare di questa vocazione un mestiere concreto, si tratta di una possibilità vera, che richiede però serietà, preparazione e aggiornamento continuo.
Dietro le coccole ci sono responsabilità, protocolli e formazione continua
Il confine tra passione e professione è sempre delicato. E in questo caso lo è ancora di più. Coccolare un animale può sembrare un gesto semplice, spontaneo, quasi naturale. Ma farlo in un contesto professionale richiede competenze specifiche, capacità di lettura comportamentale, conoscenze sanitarie di base e soprattutto consapevolezza delle proprie responsabilità. Ogni intervento, in ambito educativo o terapeutico, deve avvenire secondo protocolli chiari, nel rispetto della salute fisica e psicologica dell’animale e della persona coinvolta.
Gli operatori, infatti, lavorano spesso a stretto contatto con psicologi, insegnanti, medici e veterinari. La loro azione si inserisce in percorsi strutturati, con obiettivi precisi e limiti da rispettare. Ecco perché la formazione non può essere improvvisata: chi pensa di entrare in questo mondo solo perché “ama gli animali” rischia di sottovalutare le difficoltà emotive e logistiche del mestiere.
Il rischio, infatti, è quello di trasformare un settore serio in una moda passeggera, priva di contenuti reali. Per evitarlo servono regole chiare, organismi di controllo e standard condivisi. Al momento, molti corsi sono organizzati da enti privati, associazioni o scuole specializzate, e portano a qualifiche riconosciute a livello regionale o nazionale.
Il caso salentino — per quanto curioso — è il segnale che qualcosa sta cambiando davvero. Cani, gatti, ma anche conigli, cavalli e altri animali possono diventare parte attiva del percorso di cura di una persona fragile. Ma solo se il lavoro è fatto con rispetto, competenza e spirito di servizio. Coccolare un animale, in questo contesto, non è più un passatempo, ma una responsabilità precisa. E proprio per questo, può essere il lavoro più dolce, ma anche più serio, che si possa scegliere oggi.
