La “Sporca Dozzina”: frutta e verdura ad alto rischio di pesticidi (www.ecoblog.it)
Un recente studio lancia un nuovo allarme sui rischi legati al consumo di alcuni tipi di frutta e verdura con elevati residui di pesticidi.
Condotta dall’Environmental Working Group (EWG), l’indagine mette in evidenza come il consumo frequente di prodotti agricoli contaminati possa incrementare sensibilmente i livelli di pesticidi nelle urine, suggerendo una correlazione diretta tra alimentazione e esposizione a queste sostanze chimiche.
L’Environmental Working Group aggiorna ogni anno la lista dei prodotti più contaminati, definita la “Sporca Dozzina”. Nel 2025, i campioni analizzati hanno confermato la presenza di un totale di 203 pesticidi differenti nei prodotti di questa lista, con alcuni alimenti che si distinguono per concentrazioni particolarmente elevate. Gli spinaci risultano essere i più contaminati in termini di residui totali, seguiti da fragole, cavolo riccio, uva, pesche, ciliegie, nettarine, pere, mele, more, mirtilli e patate.
Particolarmente preoccupante è la presenza di miscele tossiche di pesticidi in prodotti come i fagiolini, gli spinaci, i peperoni dolci e piccanti, il cavolo riccio, la verza e le foglie di senape, che contengono insetticidi altamente nocivi per la salute umana. Al contrario, prodotti come ananas, mais dolce, avocado, papaya, cipolle, piselli dolci congelati, asparagi, anguria e kiwi presentano livelli molto più bassi di contaminanti, risultando più sicuri per il consumo.
Correlazione tra consumo e livelli di pesticidi nell’organismo umano
Gli autori dello studio, guidati da Alexis Temkin, vicepresidente scientifico dell’EWG, hanno incrociato i dati raccolti dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) con i campioni di urina forniti dalla National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), gestita dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC). La ricerca ha evidenziato una “sorprendente coerenza” tra i livelli di pesticidi rilevati sugli alimenti e quelli riscontrati nelle urine dei consumatori.
Temkin spiega: “Il consumo di frutta e verdura con residui più elevati di pesticidi aumenta proporzionalmente i livelli di queste sostanze nel corpo umano, mentre alimenti con residui più bassi producono un effetto minore”. Questo approccio, che valuta la tossicità combinata di più pesticidi piuttosto che un solo composto alla volta, è fondamentale per comprendere l’impatto reale sulla salute.
Il parere di Linda Birnbaum, ex direttrice del National Institute for Environmental Health Sciences e del National Toxicology Program, sottolinea l’importanza di questa metodologia: “Quando le persone consumano molti prodotti con alti residui di pesticidi, è più probabile che presentino livelli elevati nelle urine, senza dover testare ogni individuo singolarmente”.

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L’esposizione ai pesticidi è stata associata a numerosi effetti negativi sulla salute, tra cui nascite premature, malformazioni congenite come difetti del tubo neurale, aborti spontanei, danni genetici, riduzione della concentrazione di spermatozoi, malattie cardiovascolari e tumori. L’American Academy of Pediatrics (AAP) evidenzia come i bambini siano particolarmente vulnerabili, sottolineando che l’esposizione in gravidanza può aumentare il rischio di complicanze fetali e che l’esposizione durante l’infanzia è collegata a problemi cognitivi e di sviluppo.
Per ridurre l’esposizione ai pesticidi, lo studio consiglia di preferire prodotti biologici soprattutto per quelli appartenenti alla “Sporca Dozzina”. Quando non è possibile acquistare prodotti biologici, è fondamentale lavare accuratamente frutta e verdura. I dati utilizzati dall’USDA per stimare i livelli di pesticidi si basano su prodotti lavati, spesso sotto acqua corrente per almeno 15-20 secondi, e, in alcuni casi, sbucciati. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti raccomanda di non utilizzare saponi o detergenti, poiché la frutta e la verdura sono porose e possono assorbire le sostanze chimiche. È meglio invece strofinare delicatamente con una spazzola pulita i prodotti a consistenza dura, come carote e cetrioli, e rimuovere le foglie esterne di verdure a foglia verde.
