"Materiali tossici": Temu e Shein, scatta l'allerta massima per questi prodotti -ecoblog.it
Temu e Shein, 7 articoli su 10 non conformi: secondo un’indagine UE alcuni prodotti possono causare scosse, avvelenamento o soffocamento.
Pensavi di fare un affare ordinando un caricabatterie a pochi euro o un giocattolo colorato su Temu o Shein? Forse non sapevi che, dietro ai prezzi stracciati, si nasconde spesso un rischio concreto per la salute. Un’indagine pubblicata a fine ottobre 2025 dalla rivista francese Que Choisir, in collaborazione con laboratori europei, ha testato decine di articoli venduti da fornitori terzi su Temu e Shein. I risultati sono allarmanti: il 69% dei prodotti esaminati non rispetta gli standard europei, e più della metà è potenzialmente pericolosa per i consumatori, in particolare per i bambini.
I prodotti analizzati appartengono a tre categorie: caricabatterie USB, giocattoli per bambini sotto i 3 anni e gioielli low-cost. I test si sono concentrati su resistenza meccanica, sicurezza chimica e presenza di sostanze vietate, rivelando la presenza di benzene, formaldeide, cadmio e nichel, spesso in quantità ben oltre i limiti di legge.
Giocattoli e caricabatterie: ustioni, scosse e componenti pericolosi per i più piccoli
Tra i prodotti testati, i caricabatterie USB sono risultati tra i più critici. Su 54 modelli acquistati online (prezzi tra 2 e 18 €), 51 non hanno superato i test meccanici. I pin si piegano facilmente, gli involucri si rompono con lievi urti e in alcuni dispositivi le distanze di sicurezza tra i circuiti risultano violate, facilitando archi elettrici. Quattordici dispositivi si surriscaldano oltre il consentito, con un picco registrato a 102 °C. Solo due articoli rispettavano pienamente gli standard, uno per ciascuna piattaforma.

Ancora più preoccupanti i dati sui giocattoli per bambini sotto i 3 anni. Dei 54 testati, solo uno è risultato conforme. Molti non riportavano le marcature obbligatorie CE, alcuni erano troppo rumorosi (fino a 115 decibel, come un martello pneumatico), mentre altri contenevano sostanze tossiche. Due prodotti venduti su Temu mostravano valori di formaldeide a 164 mg/kg (limite UE: 30 mg/kg) e nonilfenolo etossilato a 440 mg/kg (limite: 100 mg/kg). I vani batteria si aprivano facilmente, e diverse parti mobili si staccavano, con evidente rischio di soffocamento.
L’indagine ha incluso anche analisi chimiche approfondite, con test tossicologici comparati ai limiti stabiliti dalla normativa europea. I risultati hanno mostrato la totale assenza di controlli di filiera da parte dei venditori, e un livello di pericolosità direttamente proporzionale al basso costo.
Gioielli contaminati da metalli tossici e mancanza di tracciabilità dei fornitori
La categoria dei gioielli economici, in particolare collane e ciondoli in metallo, ha evidenziato rischi meno frequenti ma ugualmente rilevanti. Tra i 54 articoli esaminati, sette violavano i limiti europei. Alcuni campioni contenevano percentuali di cadmio fino all’87%, ovvero quasi 9.000 volte oltre il valore consentito. Altri rilasciavano nichel in quantità considerate potenzialmente allergizzanti. La pericolosità, in questo caso, risiedeva soprattutto nel contatto prolungato con la pelle e nella mancanza di tracciabilità dei materiali.
Uno degli aspetti più gravi emersi riguarda la variabilità della qualità: per lo stesso articolo, un campione poteva risultare conforme e un altro no, segno che i controlli in fabbrica sono assenti o inefficaci. L’inchiesta conferma che i venditori terzi sulle piattaforme operano spesso senza obblighi precisi, eludendo i controlli doganali grazie al valore contenuto dei pacchi e alla vendita diretta.
Secondo la Commissione Europea, ogni giorno entrano nell’UE circa 12 milioni di pacchi dalla Cina, molti dei quali tramite Temu e Shein. Una massa che rende di fatto impossibile verificare ogni singolo articolo, lasciando ai consumatori la responsabilità di acquistare in modo consapevole. E qui il rischio reale diventa strutturale: la sicurezza dei prodotti non è garantita, e i controlli vengono effettuati solo in caso di segnalazione o incidenti.
Un chiarimento che però non esonera la piattaforma dalla responsabilità di offrire prodotti privi di marchiatura CE e potenzialmente nocivi. Per il momento, la Commissione Europea non ha avviato sanzioni dirette, ma ha chiesto un rafforzamento del Regolamento sulla sicurezza dei prodotti venduti online da marketplace extra-UE.
