Buttare i farmaci scaduti nel modo sbagliato può essere pericoloso: solo così li smaltisci correttamente - ecoblog.it
Conservare bene i medicinali ed eliminarli nel modo corretto riduce l’impatto sull’ambiente e protegge la salute pubblica
In molte abitazioni italiane, l’accumulo di medicinali non più utilizzabili è un fenomeno comune. Blister dimenticati, flaconi aperti da mesi, colliri inutilizzati, compongono spesso una piccola farmacia casalinga fuori controllo. E quando arriva il momento di liberarsene, non sempre si sceglie la strada giusta. Gettarli nel bidone dell’indifferenziata, o peggio, negli scarichi domestici, può sembrare una scorciatoia. In realtà, è un comportamento che ha conseguenze ambientali gravi.
Le molecole presenti nei farmaci, se disperse senza controllo, possono contaminare falde acquifere, fiumi e suolo. In alcuni casi, è stata riscontrata la presenza di principi attivi farmaceutici nei corsi d’acqua, capaci di alterare il metabolismo dei pesci e influenzare l’equilibrio biologico degli habitat. Per questo motivo, le autorità sanitarie e ambientali insistono da anni sull’importanza dello smaltimento controllato.
Dove portare i farmaci scaduti e perché farlo nel modo corretto
Lo smaltimento dei medicinali segue regole precise. In tutta Italia, le farmacie dispongono di contenitori appositi per la raccolta di rifiuti farmaceutici, messi a disposizione dei cittadini. Si possono conferire blister interi o parziali, flaconi, sciroppi, compresse, purché sia presente la confezione primaria. I foglietti illustrativi e le scatole in cartone vanno differenziati nella raccolta della carta, mentre le parti in plastica o alluminio vanno conferite secondo le indicazioni del proprio Comune.
Molti Comuni, specialmente quelli con sistemi avanzati di gestione dei rifiuti, prevedono anche centri di raccolta dedicati ai rifiuti pericolosi, dove si accettano medicinali scaduti, siringhe, fiale e contenitori contaminati. In ogni caso, è essenziale non svuotare i liquidi nei lavandini o nei sanitari: i principi attivi non vengono filtrati dagli impianti fognari e finiscono nelle acque superficiali, provocando alterazioni chimiche persistenti.

Alcuni farmaci, soprattutto quelli in forma liquida, devono essere smaltiti con maggiore attenzione. Gli sciroppi aperti, ad esempio, hanno una durata massima di 1-2 mesi, i colliri non superano i 15-20 giorni dopo la prima apertura. Una volta scaduti, non vanno mai riutilizzati o mescolati con altri liquidi: vanno consegnati integri nei punti di raccolta. Le fiale e le siringhe monouso, usate anche per terapie domiciliari, non devono mai essere riutilizzate né gettate nei normali rifiuti: il loro smaltimento richiede il conferimento in contenitori speciali.
Il rischio sanitario legato a un uso improprio dei farmaci scaduti non è trascurabile. Con il tempo, i principi attivi perdono efficacia, ma in alcuni casi si degradano producendo sottoprodotti potenzialmente tossici. Un antibiotico scaduto può non essere più efficace, ma un collirio alterato può provocare irritazioni o infezioni oculari. Ecco perché l’uso oltre la data indicata non è mai consigliato, anche se le compresse sembrano integre.
Conservare bene i medicinali ed evitare sprechi: un gesto semplice che fa la differenza
La gestione dei farmaci inizia prima ancora dell’acquisto. Uno dei problemi principali riguarda l’accumulo eccessivo. Troppe volte si acquistano confezioni che poi restano inutilizzate per mesi, fino a scadere. È buona norma acquistare solo quanto serve, evitando scorte che rischiano di diventare inutilizzabili. I farmaci da banco, in particolare, non andrebbero mai comprati in quantità superiori a quelle necessarie.
Un altro aspetto fondamentale è la conservazione. Secondo l’AIFA, i farmaci devono essere tenuti in ambienti asciutti, freschi, lontani da fonti di luce o calore. Il classico armadietto del bagno, spesso umido e soggetto a sbalzi termici, non è il luogo ideale. Alcuni medicinali richiedono la conservazione in frigorifero, ma solo se espressamente indicato sulla confezione.
Anche dopo l’apertura, è importante annotare la data di utilizzo, soprattutto per prodotti come sciroppi, colliri o pomate. Seguire queste indicazioni aiuta non solo a garantire l’efficacia del trattamento, ma a evitare rischi legati a contaminazioni o deterioramenti invisibili. Un farmaco mal conservato può alterare il suo comportamento, anche se è ancora lontano dalla scadenza ufficiale.
Chi convive con minori o persone fragili dovrebbe prestare particolare attenzione alla sicurezza dei farmaci in casa. Tenere lontani dalle mani dei bambini i medicinali, specialmente quelli in forma liquida, riduce il rischio di assunzioni accidentali. Ed è sempre utile controllare periodicamente il contenuto dell’armadietto dei medicinali, eliminando ciò che è scaduto o non più necessario.
Seguire queste indicazioni non richiede sforzi particolari, ma contribuisce in modo concreto alla tutela della salute collettiva. Ogni compressa smaltita correttamente evita un danno potenziale all’ambiente. Ogni flacone conservato come indicato assicura un trattamento efficace e sicuro. Sono piccole azioni, che messe insieme, creano un sistema più sostenibile e consapevole.
