Cosa succede se accendi il riscaldamento di pomeriggio (spoiler: consumi di più e hai meno calore) - ecoblog.it
Molti li accendono nel momento sbagliato e consumano più del dovuto: ecco cosa sapere per usare i termosifoni in modo intelligente e avere ambienti caldi senza sprechi
Con l’arrivo dei mesi più freddi, il tema del riscaldamento domestico torna centrale per milioni di famiglie italiane. Accendere i termosifoni è un gesto automatico, spesso legato più alla percezione del freddo che a una reale ottimizzazione dei consumi. Eppure, sapere quando e come riscaldare casa può fare la differenza in bolletta, soprattutto in un periodo storico in cui i costi dell’energia restano alti. Non basta regolare la temperatura: gli orari di accensione e spegnimento influiscono in modo diretto sull’efficienza del sistema e sulla tenuta termica degli ambienti.
Perché l’orario in cui accendi i termosifoni incide sul calore e sulla spesa
Uno degli errori più diffusi riguarda proprio il momento della giornata in cui si accendono i termosifoni. Far partire il riscaldamento nelle ore centrali, quando la richiesta energetica generale è più alta, spesso porta a risultati deludenti: i caloriferi sembrano lavorare al massimo, ma la casa resta fredda. Succede perché il sistema fatica a mantenere costante la temperatura interna, e il consumo di energia raddoppia per compensare la dispersione. Il risultato è una spesa maggiore senza reali benefici in termini di comfort.
La dispersione termica è ancora più marcata nelle abitazioni con scarsa coibentazione, come quelle costruite prima degli anni 2000, dove pareti sottili e finestre a vetro singolo non trattengono il calore. In queste condizioni, riscaldare la casa nelle ore di punta diventa inefficace, perché il calore prodotto viene perso rapidamente verso l’esterno. Accendere il termosifone a metà mattina o nel primo pomeriggio, quindi, può sembrare logico ma non è quasi mai la scelta giusta, soprattutto in termini economici.

Un altro elemento sottovalutato è la temperatura esterna. Nelle prime ore del mattino o verso sera, l’escursione termica è più marcata e le pareti delle abitazioni sono già fredde: in questi momenti, un’accensione breve ma ben programmata del riscaldamento permette di riportare il comfort interno senza sforzi eccessivi, a patto che si rispettino tempi e modalità ottimali. Non a caso, molti sistemi moderni prevedono una gestione intelligente della temperatura, che tiene conto dei picchi energetici e regola automaticamente l’attivazione dei caloriferi.
Come gestire il riscaldamento per consumare meno e tenere la casa sempre calda
Per migliorare davvero l’efficienza del sistema, la prima cosa da fare è programmare con attenzione gli orari di accensione, evitando le fasce di maggiore richiesta. Un termostato digitale o un cronotermostato intelligente consente di impostare cicli di accensione mirati, ad esempio prima del rientro a casa la sera o al mattino poco prima del risveglio, mantenendo una temperatura costante senza necessità di tenere i caloriferi sempre attivi. Questa soluzione aiuta a ridurre gli sprechi, riscaldando solo quando serve davvero.
Anche la qualità dei termosifoni installati fa la differenza. I modelli più vecchi, in ghisa o alluminio non isolato, spesso disperdono il calore verso il muro e impiegano più tempo a portare gli ambienti a temperatura. I nuovi radiatori a risparmio energetico, invece, ottimizzano la distribuzione del calore, consumano meno e si integrano meglio con sistemi di domotica. Cambiare i vecchi caloriferi può sembrare costoso, ma nel medio periodo rende più efficiente l’intero impianto e riduce sensibilmente i consumi.
C’è poi un alleato naturale da sfruttare: la luce del sole. Durante le ore centrali della giornata, è consigliabile tenere le tende aperte per favorire il riscaldamento naturale degli ambienti, mentre la sera è utile chiudere serrande e tende per trattenere il calore accumulato. Questa semplice abitudine contribuisce a mantenere la temperatura interna senza ricorrere all’energia.
Un’altra strategia efficace è quella della manutenzione periodica dei termosifoni. Spurghi stagionali per rimuovere l’aria nei tubi, controlli dell’impianto e piccoli interventi di regolazione aiutano il sistema a lavorare meglio. Un calorifero con aria al suo interno, ad esempio, non riesce a riscaldarsi completamente, costringendo la caldaia a lavorare più del necessario. Con una manutenzione regolare, si prevengono anche guasti e perdite che, oltre a costare in riparazioni, fanno salire i consumi energetici in silenzio.
Infine, l’isolamento dell’abitazione resta una delle variabili più importanti. Vetri doppi, pannelli isolanti, guarnizioni per porte e finestre fanno sì che il calore prodotto resti dentro casa più a lungo. Chi vive in abitazioni con scarsa coibentazione può considerare piccoli interventi, anche non invasivi, per migliorare la tenuta termica. In questo modo, anche con i termosifoni accesi solo poche ore al giorno, si riesce a mantenere una temperatura gradevole più a lungo e con meno spesa.
