Cosa succede se bruci la legna sbagliata nel camino (e come evitarlo in tempo) - ecoblog.it
Bruciare legna non adatta o materiali trattati può compromettere l’efficienza del camino e aumentare il rischio di incendi: ecco cosa usare e cosa evitare per una casa più sicura e calda
Durante l’inverno il camino torna protagonista in molte abitazioni italiane, non solo come fonte di calore, ma anche come elemento di convivialità. Tuttavia, un utilizzo scorretto può trasformarlo da alleato a pericolo silenzioso. Accumuli di fuliggine e creosoto all’interno della canna fumaria sono la principale causa di incendi da camino, una minaccia concreta se non si interviene per tempo con le giuste precauzioni. Fortunatamente esistono materiali naturali, economici e facilmente reperibili che aiutano a mantenere pulito il condotto fumario semplicemente bruciandoli nel camino al termine dell’utilizzo. Ma non tutto ciò che brucia è adatto: capire cosa mettere nel camino e cosa no è il primo passo per scaldarsi in sicurezza.
I materiali da bruciare per pulire naturalmente la canna fumaria (e quelli da evitare)
La combustione produce inevitabilmente residui: con il passare delle settimane, questi si accumulano lungo le pareti interne della canna fumaria, creando uno strato scuro e appiccicoso che ostacola il tiraggio e può prendere fuoco. Una pulizia regolare, almeno una volta l’anno da parte di uno spazzacamino, è imprescindibile. Ma ci sono materiali che aiutano a limitare la formazione di residui, migliorando l’efficienza del camino a ogni accensione.
Tra i più efficaci ci sono le bucce di agrumi essiccate, da bruciare a fine fiamma. Arance, limoni, mandarini: le loro bucce contengono oli essenziali naturali, con proprietà sgrassanti che agiscono direttamente sul creosoto depositato. Basta lasciarle seccare per qualche giorno e gettarle sul fuoco acceso, in piccole quantità. Oltre al vantaggio igienico, rilasciano un profumo gradevole e naturale in casa.

Altro materiale da prediligere è la legna secca e dura, in particolare quercia e faggio. Questi legni, se ben stagionati, garantiscono una combustione lenta e regolare, generando temperature elevate che aiutano a bruciare parte dei residui presenti nella canna fumaria. Evitare invece legna resinosa come pino o abete, che produce molta più fuliggine. La qualità della legna è un elemento centrale per evitare problemi e mantenere stabile il rendimento termico del camino.
Un rimedio poco noto ma efficace è il sale grosso: sparso sulla legna accesa, contribuisce a sciogliere i depositi di fuliggine. Questa tecnica antica, se praticata una volta a settimana, può rallentare l’accumulo dei residui e aiutare a mantenerli più morbidi, facilitando la successiva pulizia. Il sale agisce come un leggero abrasivo durante la combustione, pur senza effetti aggressivi sulla struttura.
Naturalmente, non tutti i materiali vanno bene per essere bruciati. Alcuni, come la carta stampata o il legno verniciato, possono rilasciare sostanze tossiche, danneggiare il camino o contaminare l’aria. Plastica, riviste, scarti di imballaggi o legno trattato non devono mai entrare nel focolare. Non solo non aiutano a pulire, ma producono fumi pericolosi per la salute e aumentano il rischio di intasamenti e incendi interni.
Prodotti specifici e consigli per un uso sicuro del camino tutto l’inverno
Oltre ai rimedi naturali, esistono prodotti appositamente studiati per la manutenzione delle canne fumarie. I ceppi spazzacamino, ad esempio, sono tronchetti composti da sostanze chimiche che, durante la combustione, rilasciano vapori in grado di sciogliere il creosoto depositato. Si usano generalmente una volta al mese, come supporto tra una pulizia professionale e l’altra, soprattutto se il camino è in uso quotidiano.
Per chi ha una certa dimestichezza, un’altra opzione è quella dei kit di pulizia manuale. Composti da spazzole flessibili e aste estensibili, permettono di agire direttamente all’interno del condotto. Questa pratica richiede attenzione e un minimo di esperienza, ma può essere utile per rimuovere fuliggine più resistente, soprattutto nelle stagioni di uso intenso.
Un altro accorgimento semplice ma efficace è installare pannelli riflettenti dietro i termosifoni, soprattutto nelle stanze riscaldate anche dal camino. Questo aiuta a evitare dispersione di calore verso le pareti e a migliorare la resa complessiva del riscaldamento. Anche se non incide direttamente sulla canna fumaria, contribuisce al comfort generale, riducendo la necessità di utilizzare fonti ausiliarie.
Il monitoraggio del camino, però, non deve basarsi solo su rimedi fai-da-te. È buona norma affidarsi almeno una volta l’anno a uno spazzacamino qualificato, in grado di effettuare controlli approfonditi, pulire i punti critici e verificare che il sistema funzioni correttamente. Una manutenzione regolare non è soltanto un gesto responsabile: può prevenire danni gravi e costosi, oltre a garantire un uso sicuro e sereno del camino durante tutta la stagione fredda.
Bruciare materiali naturali come bucce di agrumi, legna dura e sale grosso, quindi, è una buona abitudine che migliora l’efficienza del camino e rallenta la formazione di depositi. Ma resta essenziale un uso consapevole, evitando materiali tossici e rispettando le regole di sicurezza. Solo così è possibile godersi il calore del fuoco senza pensieri.
