Sconto di 200 euro e bollette più leggere: torna nel 2026 l'attesissimo bonus per chi ha questi requisiti - ecoblog.it
Dal 1° gennaio cambiano i requisiti per accedere al sostegno in bolletta: eliminato il contributo straordinario da 200 euro, meno famiglie incluse e nuova soglia di accesso più restrittiva.
Il Bonus bollette resterà attivo anche nel 2026, ma con una stretta significativa sui requisiti che limiterà l’accesso al beneficio economico destinato a contenere le spese di luce e gas. Come stabilito nel Decreto Legge n. 19/2025, in scadenza a fine dicembre, verrà rimosso il contributo straordinario da 200 euro introdotto per rispondere all’emergenza energetica. Dal nuovo anno, salvo modifiche dell’ultimo minuto nel Decreto Energia, la misura tornerà alle condizioni precedenti, escludendo tutte le famiglie con ISEE superiore a 9.530 euro, fatta eccezione per i nuclei numerosi. Il bonus verrà erogato direttamente nella bolletta di energia elettrica o gas, ma la platea dei beneficiari sarà ridotta rispetto al biennio precedente.
Come cambiano i requisiti per ricevere il bonus in bolletta
Dal 1° gennaio 2026, l’accesso al Bonus sociale luce e gas verrà ristretto. Il contributo straordinario concesso fino a dicembre 2025, pensato per estendere la misura ai nuclei con ISEE fino a 25.000 euro, non verrà prorogato. Il ritorno alla versione ordinaria del bonus comporta un netto taglio della platea di destinatari: solo i nuclei con ISEE inferiore a 9.530 euro continueranno a ricevere lo sconto, con una deroga fino a 20.000 euro solo per le famiglie numerose, ovvero con almeno quattro figli fiscalmente a carico.

Non è richiesta alcuna domanda da parte degli utenti. Sarà l’INPS, come di consueto, a trasmettere al Sistema Informativo Integrato i dati relativi ai nuclei familiari che, sulla base della Dichiarazione Sostitutiva Unica, rientrano nei parametri stabiliti. Lo sconto verrà applicato automaticamente nella prima bolletta utile, purché il contratto di fornitura sia intestato a uno dei componenti del nucleo.
I nuovi importi del bonus verranno stabiliti annualmente dall’ARERA, in base ai consumi medi e al fabbisogno energetico rilevato. Gli sconti si ridurranno rispetto agli anni precedenti, sia per luce che per gas. La decisione si colloca in un contesto di normalizzazione dei prezzi energetici, ma la soglia di accesso più bassa comporta l’esclusione di migliaia di famiglie che, tra 2023 e 2025, avevano beneficiato della misura d’emergenza.
Va segnalato che, senza proroghe o misure integrative da parte del nuovo Decreto Energia, il ritorno al bonus base non prevede strumenti compensativi per chi si troverà improvvisamente fuori dai parametri, pur con un ISEE che fino a poche settimane prima era considerato compatibile.
Bollette sempre alte e aiuti ridotti: le famiglie italiane restano tra le più penalizzate in Europa
Secondo gli ultimi dati diffusi da Facile.it, nel primo semestre del 2025 le famiglie italiane hanno speso in media 1.372 euro per le forniture di energia elettrica e gas. Un dato superiore di circa 130 euro rispetto alla media europea, che colloca l’Italia al quarto posto per costo dell’energia elettrica e al settimo per il gas, tra i 27 Paesi dell’Unione europea.
A pesare non sono solo le tariffe della materia prima, ma anche oneri di sistema e imposte, che continuano a rappresentare una quota significativa della spesa totale in bolletta, seppure leggermente ridotti rispetto al biennio di emergenza energetica. La rimozione del contributo straordinario rischia di amplificare gli effetti negativi per le famiglie già colpite da inflazione e rincari generalizzati.
L’effetto combinato dell’eliminazione del bonus integrativo e dell’elevato costo delle utenze potrebbe tradursi, per le famiglie con ISEE tra 10.000 e 25.000 euro, in un aumento annuo anche superiore ai 200 euro, che dovranno essere coperti senza alcuna forma di compensazione statale.
Le associazioni dei consumatori hanno già chiesto al governo di valutare nuove soglie o una riformulazione del meccanismo di selezione, per evitare che fasce a rischio vengano escluse. Al momento, però, nessun intervento correttivo risulta calendarizzato prima della pubblicazione del Decreto Energia, attesa entro fine novembre. In assenza di novità, l’unica forma di tutela resterà il bonus ordinario, destinato esclusivamente ai nuclei più fragili.
