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Animali

San Firmino a Pamplona, la corsa dei tori e le proteste animaliste

Comincia oggi, 6 luglio, e durerà fino al 14 luglio la tradizionale festa di San Fermin a Pamplona, Paesi Baschi, in Spagna: alla mattanza dei tori si contrappone la protesta animalista

La festa di San Fermin a Pamplona, in Spagna, è uno degli eventi più tradizionali e caratteristici della tradizione iberica e, nello specifico, basca: un’intera settimana in cui la cittadina si trasforma letteralmente, divenendo un teatro della tauromachia a cielo aperto, con i tori lasciati liberi per le strettissime strade, incitati, vessati, feriti, disorientati e pungolati da una folla incredibile.

Sarà certamente capitato a tutti di vedere qualche immagine dell’incredibile “txupinazo”, il momento in cui i baschi più sprezzanti si fanno rincorrere da una mandria di tori per le viuzze di Pamplona: ed sono proprio gli encierros i momenti più duramente contestati dagli animalisti spagnoli; si parte da plaza santo Domingo e si percorrono, di corsa e in un’atmosfera di panico adrenalinico, gli 800 metri che separano la piazza dall’arena, in cui poi avviene la tauromachia: il primo encierro è in programma domenica mattina.

Ieri l’associazione animalista internazionale Peta ha organizzato un sit-in di protesta contro “la barbarie” della festa di San Fermin: in piazza Ayuntamiento a Pamplona un gruppo di manifestanti ha sfilato, tutti nudi, camminando all’interno di bare nere di cartone, protestando contro le manifestazioni tradizionali con cartelli e slogan; una protesta che è un’appuntamento fisso per Peta ormai da diversi anni, ma è un grido che resta, fino ad oggi, inascoltato.

La fine agonizzante che fanno i tori nell’arena è uno degli spettacoli più cruenti, nei confronti di animali, al quale si possa assistere: certo, ha ispirato “Fiesta” di Hemingway, ma erano altri tempi, altre sensibilità. Il mondo era ancora alla scoperta di se stesso, si raccontava delle proprie tradizioni religiose che da radici sono divenuti alberi di costume, oggi secchi, anacronistici.

Il martirio di San Fermin è oggi divenuto la cruda tauromachia contestata da un centinaio di attivisti di Peta: una tradizione che è dura a morire. Ma meno di quanto non lo sia un toro.

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