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Rifiuti

Renato Brunetta contro la discarica sull’Ardeatina: «Abito lì vicino»

L’ex ministro dà battaglia contro il sito di Falcognana, a un chilometro dalla sua abitazione

La tanto contestata discarica di Falcognana ha un nuovo nemico: il capogruppo Pdl alla Camera, ed ex ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta. L’esponente del Popolo della Libertà ha scritto ieri una lunga lettera al quotidiano romano Il Messaggero per dichiarare guerra alla nuova discarica che dovrebbe prendere il posto di quella di Malagrotta, ormai più che satura. Nella lettera, Brunetta sottolinea le criticità del sito, sia per la vicinanza alle case, sia per la prossimità con alcuni siti archeologici.

Ma come mai questa improvvisa conversione ecologista di Brunetta, di cui non si ricordano in passato battaglie analoghe? La risposta è semplice e la dà lo stesso ex ministro:

La mia casa è a poco più di un chilometro dalla cava che potrebbe essere trasformata in una mega discarica di rifiuti urbani

Quindi non si tratta di battaglie ecologiste ma della più classica sindrome Nimby, ovvero “Not in my backyard”, non nel mio cortile. Brunetta, che certo non si riesce facilmente ad accomunare ai vari movimenti contro i termovalorizzatori o contro le discariche, ammette il rischio anche se nega che sia quello il suo obiettivo.

È una sindrome pericolosa e contagiosa, che spinge a contrastare ogni nuova iniziativa per la sola ragione che lede un minuto interesse personale. Spero di non esserne affetto, ma qualche dubbio viene anche a me.

E cita una serie di criticità “oggettive”. Alcune sono ben note e riguardano le autorizzazioni, l’effettiva capacità volumetrica e il reale impatto ambientale, altre invece riguardano la polemica politica contro Nicola Zingaretti e Ignazio Marino (i principali sponsor della discarica a Falcognana), il crollo del mercato immobiliare nella zona e la vicinanza con alcuni siti archeologici (anche se quelli citati da Brunetta sono tutti a chilometri di distanza, ed è difficile trovare nel territorio di Roma una zona completamente libera da reperti di qualche tipo).

L’ex ministro torna alla carica anche con un’intervista sul Corriere della sera di oggi, in cui lascia da parte le questioni oggettive e spiega di non volere la discarica a Falcognana perché:

È nella zona dove giocava mia moglie da piccola

Nonché dal casale di 1300 metri quadrati, con 14 vani e piscina, in cui vive. E per rispedire al mittente l’ipotesi di Nimby, o addirittura della sindrome “Banana” (Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything, cioè Non costruire assolutamente nessuna cosa vicino a niente), spiega di non volere una discarica in un’altra zona di Roma, ma di non volerla proprio nella Capitale:

Bisogna modernizzare l’intero ciclo dei rifiuti e portare a termine la road map indicata dall’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini

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