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ENERGIE

Il paradosso di Jevons: più efficienza causa più consumo

Il miglioramento delle tecnologie energetiche non basta a ridurre la nostra impronta ecologica, perchè è verificato che se aumenta l’efficienza aumentano anche i consumi

Il grafico qui sopra illustra bene il paradosso di Jevons, raccontato da Serge Latouche nella citazione che segue. Tra il 1998 e il 2006, quindi prima della crisi, i miglioramenti dell’efficienza energetica nella produzione del cemento in Italia non hanno ridotto i consumi energetici totali, ma li hanno aumentati.

«Un rapporto del Sustainable Europe Research Institute conferma che negli ultimi trent’anni, malgrado una diminuzione del 30% della quantità di risorse naturali consumate per punto di PIL supplementare, l’estrazione totale di materie prime non si è affatto ridotta.

Questo fenomeno è stato battezzato effetto rimbalzo o, nella letteratura specializzata, paradosso di Jevons. L’economista neoclassico W.S. Jevons aveva osservato che le caldaie a vapore consumavano sempre meno carbone grazie ai perfezionamenti tecnici, ma che il consumo globale  di carbone continuava a crescere  a seguito della moltiplicazione delle caldaie stesse.

Le tecnologie efficaci in ultima istanza solelcitano la crescita della domanda; l’aumento dell’efficienza è più che controbilanciato da un aumento delle quantità consumate.

Soddisfatti di avere ridotto il nostro consumo di energia, per esempio usando lampadine a risparmio energetico, ci offriamo un viaggio in più alle Antille… Il TGV va più veloce: allora andiamo più lontano e viaggiamo più spesso. La casa è meglio isolata: con i soldi risparmiati in energia ci compriamo un’altra automobile.

Internet dematerializza l’accesso all’informazione: e noi stampiamo più carta. Il risultato è che ci sono sempre più autostrade e TGV, il traffico aumenta e il consumo di carta non cala.»

Serge Latouche, Per un’abbondanza frugale, Torino 2012, pp 96-97

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