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Ilva, Cassazione annulla il maxi sequestro da 8,1 miliardi ai Riva

Oggi la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai legali dei Riva e ha annullato senza rinvio quel maxi sequestro preventivo.


Tornano nelle tasche dei Riva, proprietaria di Ilva Spa, gli 8,1 miliardi di euro sequestrati nel maggio scorso su disposizione del gip Patrizia Todisco del tribunale di Taranto su richiesta del pool guidato dal procuratore capo Franco Sebastio, titolare dell’inchiesta per disastro ambientale in cui è indagato anche il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante.

Oggi, a sette mesi da quel sequestro, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai legali dei Riva, gli avvocati Franco Coppi e Carlo Enrico Paliero, e ha annullato senza rinvio quel maxi sequestro preventivo, uno dei più imponenti mai compiuto in Italia, disponendo la restituzione immediata di tutti i beni.

Il sequestro aveva riguardato sia il colosso siderurgico Ilva Spa che la società Rivafire Spa (Finanziaria Industriale Riva Emilio, proprietaria di circa l’87% di Ilva) ed ammontava a quella cifra perchè, secondo il giudice, quella era la somma che corrispondeva all’ammontare del danno ambientale provocato dai Riva nella regione dell’Ila di Taranto.

Secondo quanto scrive Reuters, a motivare questa decisione ci sarebbe la necessità di utilizzare quel denaro per la messa in sicurezza dello stabilimento di Taranto. Le motivazioni della sesta sezione penale della Cassazione saranno rese note entro 30 giorni.

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