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Inquinamento

Blitz di Greenpeace al negozio The North Face a Milano

Greenpeace contesta la nota azienda di abbigliamento per l’outdoor per l’uso di sostanze chimiche pericolose nei prodotti

[blogo-video id=”162064″ title=”Blitz di Greenpeace al negozio The North face a Milano” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160218_video_17093668.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160218_video_17093668″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYyMDY0JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjAyMThfdmlkZW9fMTcwOTM2Njh8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjIwNjR7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjA2NCAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjA2NCBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]

Gli ambientalisti di Greenpeace hanno invaso pacificamente il negozio milanese di The North Face che si trova in Galleria San Carlo per protestare contro l’uso di sostanze chimiche come i PFC (composti poli e per-florurati) che, secondo gli attivisti, vengono utilizzati dall’azienda statunitense per la produzione dei propri capi d’abbigliamento e accessori.

Nella loro azione dimostrativa agli attivisti di Greenpeace hanno lanciato dei coriandoli rossi volendo, con questi, simboleggiare i composti PFC.

Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Greenpeace ha spiegato che

“alternative ai pfc esistono e sono già disponibili sul mercato pertanto, chiediamo all’azienda leader del mercato globale di invertire la rotta, eliminare subito le sostanze chimiche pericolose per il rispetto dell’ambiente e della la salute dei consumatori di tutto il mondo”.

[related layout=”right” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/159498/inquinamento-anche-in-paradiso-colpa-dellabbigliamento-per-loutdoor”][/related]La ricerca di Greenpeace Tracce nascoste nell’outdoor ha analizzato 40 prodotti, fra cui il sacco a pelo The North Face che ha mostrato una concentrazione piuttosto elevata di questi composti, ritenuti tra le possibili cause di patologie gravi tra cui il cancro. In questo prodotto le concentrazioni di PFC sarebbero 7 volte maggiori rispetto a quelle consentite per esempio in Norvegia, uno dei pochi Paesi al mondo in cui questo composto è già soggetto a restrizioni.

Alle denunce di Greenpeace, The North Face ha risposto dichiarando di voler eliminare i PFC entro il 2020 ma solamente dai capi d’abbigliamento, senza fare riferimento ad altri prodotti come sacchi a pelo, zaini, tende, scarpe e altre attrezzature outdoor.

“Auspichiamo che The North Face agisca con l’urgenza richiesta ed elimini subito i Pfc e le altre sostanze tossiche firmando un impegno Detox serio e credibile che tuteli l’ambiente e la salute dei consumatori di tutto il mondo”,

si legge in una nota di Greenpeace che la scorsa estate aveva lanciato la campagna Detox Outdoor.

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