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Referendum No Triv, Greenpeace lancia la campagna del sì

L’ong ambientalista è scesa in Piazza Venezia a Roma per dare il via alla campagna per il sì

[blogo-video id=”162121″ title=”Referendum No Triv, Greenpeace lancia la campagna del sì” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160224_video_11555736.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160224_video_11555736″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYyMTIxJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjAyMjRfdmlkZW9fMTE1NTU3MzZ8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjIxMjF7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjEyMSAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjEyMSBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]

Mancano meno di due mesi al referendum anti-trivelle e ieri anche Greenpeace è scesa in campo con una manifestazione in Piazza Venezia, a Roma, per invitare gli italiani a votare al referendum sulle trivelle del prossimo 17 aprile.

“L’Italia non si trivella” è stato il mega striscione srotolato sul prato davanti all’Altare della Patria, dove sono state allestire una trentina di piccole trivelle. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha sottolineato come

“estrarre il pochissimo gas, il pochissimo petrolio che ci sono sotto i nostri fondali avrebbe ricadute insignificanti per l’occupazione, le casse pubbliche, la bolletta energetica del paese. Ma sarebbe invece un rischio enorme, un danno per i nostri mari e con essi per la bellezza dell’Italia, per il turismo, la pesca, le comunità costiere”.

[related layout=”big” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/162072/no-triv-chi-sono-che-cosa-chiedono”][/related]Sono nove le regioni italiane che hanno promosso il referendum del prossimo 17 aprile: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise.

Delle regioni italiane che si affacciano sul mare mancano all’appello solamente Sicilia, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Lazio.

È importante che gli italiani vadano a votare affinché possa essere raggiunto il quorum e, proprio per evitare che ciò avvenga, il Governo Renzi – da sempre a favore delle energie fossili – ha fatto in modo di separare il referendum dalle elezioni amministrative che si terranno in giugno. Una mossa non solo estremamente scorretta, ma anche anti-economica.

Sul suo sito Greenpeace invita tutti gli italiani a votare “sì” al referendum del 17 aprile, per respingere le trivelle e chiedere al governo un diverso futuro energetico.

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