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Inquinamento

L’inquinamento aumenta la possibilità di malattia mentale nei bambini

Una recente ricerca pubblicata da BMJ Open dimostra come l’inquinamento atmosferico sia correlato a disturbi mentali e cognitivi soprattutto nei bambini

In passato diversi studi avevano dimostrato un legame fra l’inquinamento atmosferico e i disturbi dello spettro autistico e dell’apprendimento nei bambini, ora uno studio pubblicato da BMJ Open evidenzia come vi sia un collegamento fra l’inquinamento atmosferico e le malattie mentali dei bambini.

Il dato più allarmante è che questo legame si evidenzia anche a bassi livelli di inquinamento atmosferico.

La ricerca ha esaminato, lungo un arco di 18 anni, l’esposizione all’inquinamento di 500mila minori svedesi e ha confrontato questo dato con le registrazioni di farmaci prescritti per le malattie mentali (dai sedativi ai farmaci anti-psicotici).

“I risultati dimostrano che una concentrazione più bassa di inquinamento, in primo luogo quella dovuta al traffico, può ridurre i disturbi psichiatrici nei bambini e negli adolescenti”,

ha spiegato Anna Oudin della Umeå University.

Il professor Frank Kelly del King College di Londra ha sottolineato come “gli organi in via di sviluppo” possano essere più vulnerabili all’inquinamento di quelli di un soggetto ormai maturo.

L’Ue e L’Oms hanno fissato i limiti di biossido di azoto (NO2) a 40 mg/m3, ma i ricercatori hanno scoperto come a un aumento di 10 mg di NO2 corrisponda un + 9% di malattie mentali nei bambini. Per lo stesso aumento di particolato (PM2.5 e PM10) l’incremento è stato del 4%.

Il legame è stato evidenziato anche al di sotto dei livelli di inquinamento atmosferico di 15mg/m3 visto che la Svezia non è un paese che soffre particolarmente per l’inquinamento atmosferico.

A maggio l’Oms ha pubblicato un rapporto nel quale ha concluso che l’inquinamento atmosferico è in aumento nelle città di tutto il mondo, ecco perché i dati di questa ricerca vanno presi molto seriamente.

Via | The Guardian | BMJ Open

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