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ECOLOGIA

Inquinamento ambientale e qualità dell’aria: accordi Ministero-Regioni

Nuovi accordi fra il Ministero dell’Ambiente e gli enti locali, per contrastare lo smog. Il ministro Costa: “Così usciamo dall’infrazione UE e impediamo che i cittadini soffrano”.

Il Ministero dell’Ambiente si appresta a sottoscrivere altri accordi di programma con le Regioni, per fronteggiare insieme il tema dell’inquinamento. Le prossime intese riguarderanno la Toscana e la Campania, poi sarà il turno della Calabria. Negli scorsi giorni era toccato alla Sicilia.

Come riferito in altre occasioni, la questione ambientale può essere affrontata meglio se le strategie sono condivise. In questa direzione si muovono i nuovi protocolli, che prevedono una serie di misure concrete per il miglioramento della qualità dell’aria sul territorio nazionale, con iniziative che puntano soprattutto a ridurre l’impatto del traffico urbano e delle emissioni.

I nuovi accordi, annunciati dal ministro dell’ambiente Sergio Costa a margine della riunione plenaria del nuovo comitato per il capitale naturale, saranno siglati entro fine anno. Oltre che con le regioni prima citate, intese analoghe sono state sottoscritte in precedenza con Veneto, Lombardia, Piemonte, Umbria e Lazio.

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Altri tasselli, quindi, si aggiungono al grande mosaico ambientale che il ministero sta portando avanti. Queste le parole di Costa: “Stiamo firmando accordi di programma a tappeto. Ci mettiamo risorse concrete e diciamo alle Regioni e ai Comuni di queste regioni cosa si può fare e in che termini. L’obiettivo è non solo uscire dall’infrazione comunitaria ma impedire che i cittadini soffrano quello che hanno sofferto negli ultimi anni“.

Tra le misure previste negli accordi, il divieto dei mezzi più inquinanti nel traffico urbano e la sostituzione con mezzi a basse emissioni, la promozione del car sharing e della ciclomobilità, la spinta sulla mobilità elettrica e su quella alternativa con la promozione dell’uso di mezzi pubblici e di nuove Ztl. Per tutte le intese sono istituiti tavoli di monitoraggio che dovranno riunirsi almeno una volta ogni sei mesi per fare il punto sull’andamento dell’attuazione.

Fonte | Ministero dell’Ambiente

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