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Auto elettriche: con il potassio batterie a lunga durata

I sali di potassio migliorano l’efficienza e le performance delle batterie al litio metallico, la nuova sfida per l’universo delle auto elettriche.

Auto elettrica

Batterie per auto elettriche sicure e a lunga durata, grazie a un pizzico di potassio. È questa l’ultima scoperta fatta sul fronte della mobilità elettrica, grazie a uno studio condotto dalla Columbia University. Il minerale è infatti in grado di prevenire il rischio di corto circuito per le batterie al litio metallico, note per la loro grande capacità di accumulare energia.

Così come spiega NewScientist, le batterie al litio metallico rappresentano l’ultima frontiera per l’accumulo di energia. A differenza delle più comuni soluzioni agli ioni di litio, però, presentano delle problematiche. Mentre quest’ultima tecnologia prevede un elettrodo solitamente in grafite, quelle al litio metallico sfruttano un elettrodo anch’esso di litio. Questa scelta aumenta le prestazioni, soprattutto in termini di velocità di ricarica, ma non è esente da effetti collaterali.

Durante le fasi di ricarica, alcune particelle di litio possono depositarsi sull’elettrodo, aumentando la probabilità di corto circuiti e, di conseguenza, di incendi. “È la ricetta di un disastro”, spiega Lauren Marbella, a capo dello studio della Columbia University. Tuttavia, aggiungendo pochi sali di potassio a questa catena si eviterebbero simili problematiche.

Usando il potassio nella batteria, abbiamo notato l’apparizione di un numero inferiore di queste microstrutture. Abbiamo inoltre ottenuto una batteria maggiormente efficiente.

Le batterie al litio metallico sono di certo una delle scommesse per il futuro delle auto elettriche. La loro composizione permette di ottenere delle componenti dall’autonomia decisamente più estesa rispetto alle soluzioni attuali, garantendo al contempo una ricarica velocissima. Una soluzione perfetta, di conseguenza, per contenere la cosiddetta “range anxiety”: il più grande deterrente nei consumatori per l’acquisto di queste vetture.

Fonte: NewScientist

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