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No grandi navi Venezia blocca le navi da crociera in laguna

Alle 16 è iniziato il blocco delle navi da crociera in mare a venezia. Circa 2000 manifestanti di No grandi navi in mare nel canal della Giudecca hanno bloccato il passaggio delle grandi navi da crociera

Circa 2000 manifestanti a bordo di tanti piccoli barchini hanno bloccato nel pomeriggio il passaggio delle navi da crociera nella laguna di Venezia, impedendo il passaggio nel canale della Giudecca. Maurizio Lupi, ministro per le Infrastrutture e trasporti ha dunque convocato a Roma per il 13 giugno Giorgio Orsoni sindaco di Venezia, il governatore del Veneto Luca Zaia, il ministro per l’Ambiente Andrea Orlando e Paolo Costa presidente dell’Autorità Portuale, l’Ammiraglio Felicio Angrisano comandante delle Capitanerie di porto, il presidente di Confitarma Paolo d’Amico e Manfredi Lefebvre d’Ovidio presidente di Clia Europe (armatori stranieri). L’intenzione è trovare una soluzione alternativa al passaggio delle grandi navi.

Stamane la prima manifestazione per questa giornata che ha visto la partecipazione di tanti cittadini che chiedono a gran voce che la città di Venezia sia trattata con più rispetto.

Della decadenza della Serenissima presa d’assalto ogni giorno da 6 o 7 navi da crociera lo aveva raccontato Davide Mazzocco a proposito della presentazione del documentario Teorema Venezia. E contro quella decadenza, contro quell’inquinamento acustico, contro quel turismo selvaggio da mordi e fuggi che porta ogni giorno tra le calli 58 mila turisti, sono scesi in acqua, come i pastori del mare Sea Sheperds non contro le baleniere ma contro le navi da crociera gli attivisti di No Grandi Navi.

Ma come si è giunti alla follia del passaggio di questi mostri del mare in Laguna? Lo spiegano bene i colleghi di Mareeonline ricostruendo l’intreccio politico-affaristico nato tren’anni fa allorché lo Stato italiano diede la concessione unica al Consorzio Venezia Nuova dei lavori di salvaguardia. Principale azionista del consorzio la Mantovano S.p.a dell’Ing. Baita:

(recentemente arrestato per falsa fatturazione e costituzione di fondi neri) è la principale azionista del Consorzio insieme alle altre aziende che sono state efficacemente descritte come il cuore del “sistema Galan”. L’ex governatore è stato infatti il braccio politico di un sistema economico che ha prodotto politiche di “sviluppo” completamente al di fuori di ogni controllo democratico. Una storia di affari e cemento che si sono riversati sulla nostra regione, a suon di concessioni uniche, project financing e commissariamenti, senza che i cittadini e le comunità locali potessero mai influire sulle più importanti decisioni. Infine, a Venezia, il “sistema Galan” trova nell’Autorità Portuale e nella VTP (Venezia Terminal Passeggeri) due snodi importanti. La prima, per volere di Berlusconi e dell’ex governatore del Veneto, è presieduta da Paolo Costa, la seconda da Sandro Trevisanato entrambi impegnati nel difendere l’indifendibile per garantire il passaggio delle grandi navi in laguna, gli interessi delle lobby affaristiche e quelli delle multinazionali degli armatori. Il tutto contro il diritto dei cittadini alla salute, alla sicurezza e soprattutto contro il loro diritto di decidere del proprio territorio.

Maurizio Lupi, fedelissimo di Berlusconi sarà dunque colui che dovrà trovare soluzioni alternative allo scempio ambientale.

Foto |@Sherwoodpadova

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