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Piccoli borghi da recuperare, se ne discute a Nocera Umbra

Piccoli borghi da recuperare grazie a un disegno di legge in prossima discussione al Parlamento. Della questione se ne discute il prossimo 27 e 28 settembre a Nocera Umbra in un convegno edicato

Piccoli borghi da recuperare: è questa la sfida lanciata da due proposte di legge, divenute ora Testo Unificato che andranno presto in discussione dal Partito Democratico a prima firma di Ermete Realacci e l’altra del MoVimento 5 Stelle con la prima firma di Patrizia Terzoni. Quando parliamo di piccoli borghi ci riferiamo al 72% dei circa 8000 comuni italiani con popolazione pari o inferiore ai 5000 abitanti. Dunque circa 10 milioni di persone che rappresentano il 55% del territorio nazionale. I 5.835 piccoli borghi che abbiamo in Italia sono una delle tante ricchezze insostituibili del nostro Paese. Parliamo di comuni presenti nei tre quarti del nostro territorio che sorgono in aree collinari o montane.

Il testo unificato, dunque, punta a sostenere questa ricchezza soprattutto nei riguardi dell’impreditoria giovanile e in virtù di incentivi all’insediamento abitativo. In soldoni, leggi che aiutino a ripopolare i piccoli borghi grazie a case meno costose e allo sviluppo di lavoro nell’artigianato e nell’agricoltura sostenuto da investimenti statali.

E’ tutto in discussione e da discutere al Parlamento e per questo è stato organizzato il convengo a Nocera Umbra il prossimo 27 e 28 settembre in una data peraltro molto particolare cadendo l’anniversario del terremoto in Umbria. Ecco la necessità dunque del confronto aperto in cui andare a raccogliere ulteriori proposte. Prenderanno parte al dibattito tra gli altri,il presidente della Commissione Ambiente della Camera, l’on. Ermete Realacci (Pd), la deputata del M5S Patrizia Terzoni (segretaria Commissione Ambiente), il sindaco di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi, Vittorio Sgarbi, Jacopo Fo, Legambiente, il Fai, Borghi Autentici d’Italia, l’ingegnere Paolo Berdini di Salviamo il Paesaggio, l’architetto Lucio Serpagli dell’università di Parma e responsabile del progetto interuniversitario sull’architettura sostenibile e sul recupero dei piccoli borghi, giornalisti, esponenti delle associazioni produttive, della green economy, aziende che hanno sperimentato e realizzato il loro business in piccoli centri, imprenditori (come Brunello Cucinelli), sindaci dei principali e più importanti piccoli borghi d’Italia.

Siamo di fronte dunque alla possibilità di tutelare e mettere i moto una nuova rinascita economica partendo proprio da questo patrimonio ambientale rappresentato dai piccoli borghi che attualmente sopportano l conseguenze della scarsa attenzione politica e economica che gli è stata riservata: popolazione con molti anziani e pochi giovani, scarso commercio, poco lavoro che stanno depauperando sempre più le possibilità di ripresa. Questa situazione riguarda il il 42,1% dei comuni italiani destinati a salire a 4.395 nel 2016 con 1650 destinati a scomparire per sempre. E a sparire saranno anche le opportunità di ripresa e crescita rappresentati proprio dai piccoli borghi che possono trasformarsi in piccole oasi di benessere.

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