
L’annosa diatriba meglio un albero di Natale in plastica o albero di Natale vero sembra sia stata risolta da Antonio Brunori Segretario Generale di Pefc Italia che appartiene a PEFC International (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) ossia il sistema di certificazione forestale a sostegno della garanzia di provenienza legale e sostenibile del legno e prodotti derivati.
Ebbene in Italia si stima siano stati acquistati circa 6 milioni di alberi di Natale veri che hanno contribuiti alla cattura complessivamente di 282 tonnellate di CO2; di contro l’acquisto stimato di circa mezzo milione di alberi finti in plastica all’anno porta alla emissione di 115 mila tonnellate di CO2, ovvero alla CO2 emessa se percorssimo 6 milioni di chilometri in auto. Bisogna poi aggiungere che gli alberi in plastica prima o poi andranno smaltiti e essendo prodotti o in PVC polivinilcloruro o in PET polietilene tereftalato dovranno essere riprocessati per essere resi riciclabili.
Brunori suggerisce dunque:
L’ideale sarebbe addobbare le piante vive che si hanno a disposizione in giardino, ma ovviamente non tutti ne hanno la possibilità. Se si opta per l’acquisto di alberi naturali, va tenuto presente che quelli di origine italiana (abete rosso e bianco) derivano per il 90% da coltivazioni specializzate che danno lavoro a oltre 1.000 piccole aziende agro-forestali, creando un’economia integrativa per molte famiglie nelle aree marginali di Alpi e Appennini. Il restante 10% è costituito da alberi venduti senza radici (che quindi non si possono ripiantare per l’anno successivo) ricavati dai lavori di sfoltimento e pulitura dei boschi, utili a migliorare l’assetto idrogeologico del territorio.
Noi consigliamo una terza possibilità, ossia addobbare piante che già abbiamo in casa oppure affidarci alle mille idee del riciclo creativo.
Via | Geologi