
TO GO WITH AFP STORY BY FREDERIC GARLAND A photo taken on September 11, 2015 shows buildings in the Hikari development in the Lyon Confluence district. The development, built with green technologies, will be inaugurated on September 15. AFP PHOTO / JEFF PACHOUD (Photo credit should read JEFF PACHOUD/AFP/Getty Images)
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A Lione è stato inaugurato Hikari, il primo isolato a energia positiva, vale a dire in grado di produrre più energia di quanta ne consumi. Fra Rhône e Saône questo complesso di tre edifici progettato dall’architetto giapponese Kengo Kuma si trova all’interno di un eco-quartiere patrocinato dal WWF che nel 2020 dovrà riuscire a raggiungere un ambizioso traguardo: quello di produrre meno emissioni di CO2 rispetto al 2000, il tutto su di una superficie di un milione di metri quadrati.
Hikari spinge i limiti in materia di consumo energetico oltre tutti i confini finora conosciuti: nei 12800 metri quadrati dei tre edifici sono state utilizzate tutte le migliori soluzioni dell’architettura bioclimatica. “La principale innovazione di Hikari risiede nella mutualizzazione dell’energia prodotta” spiega Ana Vidal-Andujar, direttrice dell’Immobilier Sud-Est del gruppo Bouygues che ha collaborato con la giapponese Nedo e con la Toshiba.
I tre edifici comunicano fra di loro per ripartire meglio le loro esigenze. L’eccedenza energetica è stoccata e restituita nelle ore di più forte richiesta. Uffici e alloggi non hanno gli stessi cicli energetici: quando i primi sono vuoti, gli alloggi raggiungono il consumo massimale. La produzione di energia è assicurata dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto e sui balconi degli appartamenti con l’integrazione di un cogeneratore alimentato con olio di colza. Anche il raffreddamento senza consumi e tirate le somme fra produzione e consumo, si scopre che Hikari produce una quantità di energia dello 0,2% superiore ai propri consumi.
Le performance energetiche vengono monitorate costantemente e ogni appartamento o ufficio può gestire autonomamente i propri consumi energetici.
Via | Le Monde