
La lotta contro il tumore alla prostata - (ecoblog.it)
Uno strumento di ultima generazione promette di rivoluzionare il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB)
Una patologia che colpisce la metà degli uomini tra i 40 e i 60 anni e fino all’80% degli over 70, con notevoli ripercussioni sulla qualità della vita. L’ipertrofia prostatica benigna è estremamente diffusa e spesso invalidante, causando disturbi urinari significativi.
Il trattamento tradizionale può comportare lunghe degenze ospedaliere e rischi di complicanze, soprattutto nei pazienti più anziani o in terapia anticoagulante. La sinergia tra pubblico e privato dimostra ancora una volta che, quando le risorse vengono condivise con spirito costruttivo, è possibile migliorare concretamente la vita delle persone.
Uno strumento contro il tumore alla prostata
Un importante passo avanti per la sanità pubblica arriva da Forlì, dove il reparto di Urologia dell’ospedale Morgagni-Pierantoni si è recentemente dotato di un nuovo e sofisticato macchinario per la morcellazione, grazie alla generosa donazione della Confesercenti di Forlì. Il nuovo sistema di morcellazione consente un approccio chirurgico mini-invasivo che riduce sensibilmente i tempi di ricovero, limita i rischi post-operatori e permette una più rapida ripresa delle normali attività quotidiane.

Il funzionamento del nuovo dispositivo prevede due fasi principali. In un primo momento, l’adenoma prostatico viene separato tramite laser dalla capsula prostatica. In seguito, il tessuto prostatico in eccesso viene frantumato e aspirato in modo preciso e controllato, evitando che residui rimangano nella vescica. Questo processo consente una pulizia completa della zona operata, con un impatto minimo sul paziente. È una tecnica particolarmente indicata per chi assume farmaci anticoagulanti, categoria spesso esclusa dagli interventi tradizionali per l’alto rischio emorragico.
La dottoressa Roberta Gunelli, direttrice del reparto di Urologia, ha espresso grande soddisfazione per l’arrivo di questo macchinario, sottolineando come esso rappresenti un salto di qualità nell’offerta terapeutica: «Grazie a questo sistema potremo trattare un numero maggiore di pazienti in modo più sicuro ed efficace. L’approccio mini-invasivo consente una riduzione del dolore, del sanguinamento e del tempo di recupero. È un progresso concreto verso una medicina sempre più moderna e personalizzata».
Anche il direttore dell’ospedale, Francesco Sintoni, ha evidenziato l’importanza della donazione, ringraziando Confesercenti Forlì per l’impegno dimostrato. «Questo gesto dimostra come il territorio possa fare rete e contribuire concretamente al miglioramento della sanità pubblica. Le donazioni come questa non sono solo gesti simbolici, ma interventi diretti sulla qualità delle cure che possiamo offrire».
Confesercenti ha stanziato circa 50.000 euro per l’acquisto del macchinario. Il presidente Giancarlo Corzani e il direttore Mauro Lazzarini hanno voluto sottolineare il valore dell’iniziativa come restituzione alla collettività. «Crediamo fermamente che il benessere della comunità passi anche attraverso il supporto alla sanità pubblica. Questa donazione è il frutto della collaborazione tra associazioni, imprese e istituzioni, un esempio concreto di responsabilità sociale», hanno dichiarato.
Alla cerimonia ufficiale di consegna del dispositivo ha preso parte anche il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, che ha raccontato la propria esperienza personale come paziente del reparto di Urologia, elogiando la professionalità del personale sanitario e sottolineando quanto sia fondamentale unire le forze per sostenere il sistema sanitario locale.