
Assegno di inclusione, doccia fredda per i contribuenti-ecoblog.it
Assegno di Inclusione, per alcuni si tratterà dell’ultimo mese. Ecco perché e che cosa succederà, nello specifico.
L’Assegno di Inclusione è una misura che ha sostituito, a partire dal gennaio 2024, il Reddito di Cittadinanza, e il cui scopo è quello di contrastare la povertà e favorire l’inclusione e l’occupazione. A tale assegno, anche noto come ADI, possono accedere famiglie con ISEE al di sotto dei 9.360 euro annui, e nel nucleo deve esserci almeno un minore, un disabile, una persone over 60 oppure in condizioni di svantaggio sociale comprovato.
L’importo erogato è diverso, in base al reddito e da quanti membri è composta la famiglia. Inoltre, l’importo può anche vedere una cifra aggiuntiva per sostenere le spese del canone di affitto, fino a 3.360 euro annui.
Tuttavia, molti, dal mese di luglio, smetteranno di percepire il sussidio in questione, e alla base di questo stop, ci sono delle ragioni ben precise. Ecco che cosa sta accadendo, nel dettaglio.
Assegno di Inclusione, da luglio in molti non potranno più percepirlo: i motivi dello stop
Da quanto si apprende, l’INPS ha annunciato ufficialmente che il mese di giugno 2025, sarà l’ultimo mese in cui diversi contribuenti riceveranno l’ADI.

Lo stop riguarda i nuclei familiari che hanno iniziato a percepire il sussidio sin dall’inizio, e cioè dal gennaio 2024. Per legge, il limite massimo di erogazione è di 18 mesi consecutivi. Questo discorso, invece, non vale per le famiglie che hanno iniziato a percepire il beneficio nei mesi a venire.
Per chi, ad esempio, ha preso il sussidio nel febbraio 2024, l’ADI smetterà di essere erogato ad agosto 2025, e così via. Tornando a chi è in procinto di restare senza ADI, l’ultimo pagamento del sussidio è previsto il 27 giugno 2025.
Ora, una volta che l’Assegno di Inclusione scade, non c’è nessun rinnovo automatico. Bisognerà dapprima presentare una nuova istanza, e se sarà accettata, i pagamenti dell’ADI riprenderanno da agosto 2025.
Per rinnovare il beneficio, ci sono alcuni semplici step da seguire. La domanda è online tramite sito INPS o, in alternativa, ci si può recare in un patronato, e farsi assistere. Si dovrà anche siglare un nuovo Patti di attivazione digitale, ed eseguire una nuova presa in carico della famiglia dai servizi sociali.
L’ADI, da questo secondo round in poi, non sarà più pagato per 18 mesi. Pur durando 12 mesi, le mensilità erogate saranno 11, perché è previsto un mese di stop tra i vari cicli di pagamenti, sempre per ricontrollare i requisiti.