
IMU dimezzato, la svolta del governo - fashionblog.it
I contribuenti proprietari di seconde case e abitazioni di lusso devono versare l’acconto IMU entro il 16 giugno. Prevista una riduzione fiscale per i pensionati residenti fuori dall’Italia.
La data da segnare è lunedì 16 giugno, termine ultimo per il versamento dell’acconto IMU 2025, la tassa municipale che interessa principalmente i proprietari di seconde case, case di lusso e immobili non destinati ad abitazione principale. L’imposta, da pagare in due rate annuali, prevede un secondo appuntamento col fisco a dicembre, con il saldo fissato per il 16.
Ma accanto agli obblighi di pagamento, la normativa prevede anche una serie di agevolazioni specifiche. Una tra le più rilevanti riguarda i pensionati residenti fiscalmente all’estero, ai quali la legge consente di dimezzare l’importo dovuto, a patto che siano rispettati criteri molto precisi legati alla destinazione e all’uso dell’immobile.
Chi ha diritto allo sconto IMU: requisiti per i pensionati fuori Italia
Lo sconto del 50% sull’IMU si applica esclusivamente ai pensionati italiani residenti all’estero, ma non a tutti indiscriminatamente. La riduzione è riconosciuta solo se la pensione è erogata da un Paese con cui l’Italia ha stipulato una convenzione previdenziale in vigore. Conta quindi la residenza fiscale all’estero e non la cittadinanza.
L’immobile in questione deve essere a uso abitativo e non deve essere abitato da nessuno, nemmeno in forma gratuita. Non può nemmeno essere affittato, dato in comodato d’uso o abitato dal proprietario stesso. In altre parole, per ottenere il beneficio, l’abitazione deve risultare vuota e inutilizzata, pur restando formalmente intestata al pensionato residente fuori dai confini italiani.

Questa agevolazione è prevista dalla Legge n. 178 del 2020, all’articolo 1, comma 48, ed è applicabile una sola volta per ciascun soggetto. Chi possiede più immobili in Italia, anche se in regola con le condizioni, potrà scegliere su quale applicare la riduzione.
Oltre all’IMU, anche la TARI – tassa sui rifiuti – può essere ridotta fino a un terzo per i pensionati esteri che rispettano gli stessi requisiti: immobile abitativo, non occupato e non locato. L’agevolazione TARI, quindi, affianca quella dell’IMU nella tutela dei cittadini italiani che, pur vivendo all’estero, mantengono la proprietà di una casa in Italia senza farne uso.
L’obiettivo è ridurre l’onere fiscale complessivo su abitazioni non sfruttate, ma soggette comunque a tassazione ordinaria. L’attenzione resta sull’effettiva inutilizzazione dell’immobile, condizione necessaria per accedere a entrambe le riduzioni.
Dove valgono le agevolazioni: paesi con convenzione previdenziale
Per accedere agli sconti IMU e TARI, è obbligatorio che la pensione sia erogata da uno Stato convenzionato con l’Italia. Tra questi rientrano tutti i Paesi dell’Unione Europea, ma anche realtà extra-UE come:
Svizzera, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Regno Unito (incluso dopo Brexit).
Inoltre, diversi altri Paesi extraeuropei rientrano negli accordi internazionali, a condizione che la convenzione previdenziale preveda il riconoscimento della contribuzione e l’erogazione diretta della pensione.
Queste misure permettono ai pensionati italiani nel mondo di mantenere un legame fiscale più equo con l’Italia, evitando di sostenere imposte piene su case non utilizzate, e incoraggiando una gestione responsabile del patrimonio immobiliare. Chi rientra nei criteri indicati dovrà comunque verificare con il proprio Comune di riferimento le modalità per ottenere le riduzioni, spesso soggette a richiesta esplicita o dichiarazione.