
Aria condizionata, se non la pulisci così, ti ammali di sicuro - ecoblog.it
D’estate aumentano i casi di infezioni da condizionatori trascurati. Filtri sporchi e manutenzione assente possono causare danni alla salute e consumi fuori controllo.
Con l’aumento delle temperature, il condizionatore diventa un elemento fisso nelle abitazioni italiane. Ma un uso prolungato senza un’adeguata manutenzione può trasformarsi in un pericolo silenzioso. Non si tratta solo di fastidi come raffreddori o mal di gola, ma di un’esposizione continua a batteri, muffe e agenti patogeni che si diffondono facilmente quando i filtri non vengono puliti.
Batteri e muffe nei filtri: quando l’aria condizionata diventa un rischio per la salute
Il cuore del problema sta nei filtri sporchi, spesso ignorati per mesi. Al loro interno si accumulano polvere, allergeni, residui organici, che col tempo si trasformano in un ambiente favorevole alla crescita di funghi e microrganismi patogeni.
Tra i più pericolosi, la Legionella pneumophila, che prolifera negli impianti a umidità stagnante e può causare legionellosi, con sintomi simili a un’influenza ma conseguenze ben più gravi in soggetti fragili. Altri microrganismi segnalati includono Pseudomonas, Streptococchi e muffe come Aspergillus fumigatus. Alcuni causano bronchiti ricorrenti, infezioni respiratorie, o peggiorano condizioni preesistenti come asma.

Anche senza sintomi evidenti, l’aria diffusa da un impianto non sanificato può compromettere la qualità dell’ambiente domestico, soprattutto se il condizionatore è acceso tutto il giorno. Bambini e anziani sono i più vulnerabili, ma chiunque respira aria contaminata per periodi prolungati può subire effetti negativi.
Una delle situazioni più comuni è quella del condizionatore lasciato inutilizzato per mesi e riacceso con l’arrivo dell’estate: proprio in quel momento si ha il rilascio più massiccio di spore e polveri sottili, che vengono immesse nell’aria senza alcun filtro efficace.
La pulizia mensile dei filtri riduce i consumi e protegge i polmoni
La manutenzione periodica dell’impianto non è una formalità, ma un passaggio necessario per garantire efficienza energetica e salute ambientale. Un condizionatore sporco può arrivare a triplicare i consumi, richiedendo più energia per ottenere lo stesso risultato.
Gli esperti consigliano un primo intervento prima dell’uso stagionale, seguito da pulizie mensili, specie in presenza di animali o uso prolungato. In media, i filtri vanno sostituiti ogni 2 o 3 anni, perché dopo un certo punto neanche la pulizia più accurata basta a mantenerli efficaci.
Per igienizzare i filtri basta rimuoverli, lavarli con acqua tiepida e sapone neutro, lasciarli asciugare completamente, e reinstallarli rispettando le indicazioni del produttore. Evitare prodotti abrasivi o getti d’acqua ad alta pressione.
Una manutenzione regolare riduce anche il rumore dell’apparecchio, migliora la distribuzione dell’aria e limita la formazione di condensa interna, che a sua volta può generare odori sgradevoli o contribuire alla proliferazione di batteri.
Intervenire con regolarità non solo previene guasti tecnici e allunga la vita del dispositivo, ma riduce anche la necessità di cure mediche legate a malesseri da esposizione. Un impianto pulito raffresca meglio, consuma meno, e non mette a rischio chi lo respira. Lo sappiamo: trascurare i filtri significa pagare due volte, in salute e in bolletta.