Non solo Roma, tutta Italia invasa dalle blatte: solo facendo questo ti tieni al sicuro da loro

Tutta Italia invasa dalle blatte - ecoblog.it
Blatte rosse sempre più presenti a Napoli: arrivano dal porto, colonizzano le fogne e resistono alle disinfestazioni. Cosa sta accadendo e quali sono i rischi.
Le alte temperature di questa estate hanno aggravato un problema già in crescita da anni: l’invasione delle blatte rosse. Non si tratta di un fastidio limitato a qualche zona isolata, ma di una vera emergenza sanitaria che coinvolge vari quartieri e preoccupa sia le autorità sanitarie che i residenti. Gli insetti, lunghi anche quanto un dito, hanno ormai colonizzato tombini, fogne, marciapiedi, arrivando fino ai portoni di case e negozi.
Secondo quanto riferisce l’Asl Napoli, le segnalazioni arrivate ai centralini dei servizi di disinfestazione hanno superato ogni previsione. Le blatte si mostrano resistenti ai prodotti comuni, si muovono con facilità tra i quartieri, e rappresentano un rischio concreto per la salute pubblica, essendo vettori di patologie come il tifo e l’epatite A. La situazione, spiega la professoressa Maria Triassi, docente di Igiene alla Federico II, è sfuggita di mano: “Eliminare le blatte ora è difficilissimo, bisognava intervenire con manutenzioni costanti, specie nei mesi autunnali in cui depongono le uova.”
Come sono arrivate e perché si moltiplicano così rapidamente
Le blatte rosse non sono un fenomeno storico per la città. La loro presenza, secondo studi recenti, è stata importata circa cinque anni fa dai traghetti provenienti dalle Eolie. Una volta sbarcate nel porto, si sono adattate facilmente all’ambiente fognario napoletano, scalzando progressivamente le specie locali, meno resistenti e meno aggressive.
Dal porto, il passaggio alle zone collinari è stato rapido. Grazie alla rete sotterranea e all’abbondanza di rifiuti organici, gli insetti si sono diffusi in modo capillare. Alcuni abitanti raccontano di averne trovate decine negli androni dei palazzi o addirittura all’interno delle abitazioni. A peggiorare la situazione ci sono i cambiamenti climatici, con temperature sempre più alte e notti umide che favoriscono la loro uscita all’aperto.

Le blatte si nutrono di materiale in decomposizione e sopravvivono in ambienti privi di ossigeno. Quando le grate dei tombini si otturano, gli insetti salgono in superficie per cercare aria. Ed è proprio nei quartieri più popolosi, dove la pulizia urbana risulta carente, che si osserva il picco maggiore. Nel frattempo, molti cittadini tentano soluzioni improvvisate: disinfettanti versati nei pozzetti, strisce adesive ai bordi dei portoni, cartoni sistemati per bloccare le uscite delle fogne. Ma non basta.
Le misure urgenti per contenere l’infestazione
La docente Triassi è chiara: servono disinfestazioni mirate e tempestive. Non interventi isolati, ma azioni coordinate tra Comune, Asl e servizi privati. La priorità va data alla pulizia dei tombini e alla rimozione dei rifiuti, due elementi che favoriscono la sopravvivenza e la diffusione delle blatte. “Il vero momento cruciale sarà settembre, quando le blatte depongono le uova: se non si interviene allora, l’anno successivo sarà peggio,” avverte.
Alcuni interventi sono già stati avviati in quartieri come Vomero, Arenella e San Giovanni a Teduccio, ma l’estensione del problema richiede una pianificazione a tappeto. Intanto, il Comune ha invitato i cittadini a non abbandonare sacchetti fuori dagli orari previsti e a segnalare immediatamente la presenza di colonie.
La convivenza forzata con questi insetti non è solo una questione di igiene, ma di salute pubblica. Le blatte possono contaminare superfici, cibo, utensili, e trasportano batteri e virus pericolosi. Limitare la loro presenza significa prevenire infezioni e migliorare la vivibilità di una città che, in piena estate, si trova a fare i conti con un problema tanto invisibile quanto invasivo.