
Errori più comuni nella raccolta differenziata: cosa non fare(www.ecoblog.it)
La raccolta differenziata rappresenta un tassello fondamentale per la tutela ambientale e la gestione sostenibile dei rifiuti urbani.
Per orientarsi nel complesso sistema di smaltimento, occorre conoscere le corrette pratiche e le normative che variano anche da comune a comune. Di seguito, vi proponiamo una guida aggiornata ai dieci errori più frequenti nella raccolta differenziata, con indicazioni precise su come evitare di commetterli.
Un interrogativo ricorrente in molte famiglie è “Dove lo butto?”. La risposta, purtroppo, non sempre è semplice e dipende da fattori quali il materiale del rifiuto, lo stato di pulizia e le regole del proprio territorio.
Il Tetra Pak ad esempio, non va mai gettato nell’indifferenziata. La sua raccolta può essere assegnata alla carta o alla plastica, secondo i regolamenti comunali. Non è necessario lavare le confezioni, ma è importante eliminare ogni residuo di cibo per facilitare il riciclo.
Un errore frequente riguarda il cartone sporco della pizza. Se il cartone è contaminato da olio o cibo, non può essere conferito nella carta perché compromette la qualità della raccolta. In tal caso va smaltito nell’indifferenziato o, in alcune città, nell’umido, purché spezzettato.
Molti confondono il vetro con altri materiali in vetroide come bicchieri, specchi rotti o ceramica. L’imballaggio in vetro è l’unico da destinare alla raccolta del vetro, mentre gli altri oggetti vanno nell’indifferenziata.
Gli oggetti di plastica non sempre vanno nel contenitore della plastica. Biro, pennarelli e giocattoli infatti, pur essendo prodotti in plastica, non sono imballaggi e devono essere smaltiti nell’indifferenziato. Per i rifiuti di plastica ingombrante, come mobili o grandi giocattoli, occorre rivolgersi alle isole ecologiche o ai servizi comunali di raccolta ingombranti.
Gestione corretta di materiali difficili e rifiuti organici
Un altro errore comune riguarda i tovaglioli di carta: solo quelli puliti possono essere conferiti nella raccolta della carta. I tovaglioli sporchi, così come i fazzoletti contaminati da residui alimentari, devono essere gettati nella raccolta dell’umido, insieme a scarti alimentari e bucce di frutta.
Gli scontrini non vanno nella carta perché stampati su carta chimica non riciclabile, ma nell’indifferenziato. Sarebbe auspicabile che in futuro vengano prodotti su materiali riciclati.
Per quanto riguarda i capelli e i peli di animali domestici, si tratta di rifiuti organici che si decompongono, ma la raccolta varia a seconda del regolamento comunale: alcuni comuni li considerano indifferenziati, altri umido.
Un caso particolare è rappresentato dai gusci di cozze e vongole. Essendo composti da materiale calcareo, non sono biodegradabili in tempi brevi e generalmente devono essere conferiti nell’indifferenziato, salvo diverse indicazioni locali.
La carta oleata, come i sacchetti del pane o degli alimenti da forno, non può essere smaltita nella carta ma nell’indifferenziato. Lo stesso vale per la carta da forno non compostabile. In caso di sacchetti misti carta-plastica, è fondamentale separare accuratamente i materiali per la raccolta differenziata.
Infine, la carta d’alluminio (carta stagnola) viene spesso gettata per errore nell’indifferenziato. L’alluminio è invece un materiale riciclabile e la sua raccolta varia da comune a comune: può essere destinata alla plastica, al vetro o a contenitori specifici per l’alluminio. È importante rimuovere con cura i residui di cibo, da conferire nell’umido.

In Italia, la gestione della raccolta differenziata è affidata ai comuni, enti locali territoriali con autonomia amministrativa e finanziaria, disciplinati dal decreto legislativo n. 267/2000. Ogni comune definisce con propri regolamenti le modalità e le regole della raccolta differenziata, adattandole alle specificità del territorio.
Il Comune, tramite il proprio organo di Polizia municipale e i servizi di nettezza urbana, organizza la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, anche quelli ingombranti e speciali, come elettrodomestici e mobili. Per i rifiuti ingombranti è spesso disponibile un servizio di ritiro a domicilio previa prenotazione, oppure la possibilità di conferimento diretto presso i centri di raccolta comunali o isole ecologiche.