
La crisi del turismo e lo spopolamento delle località balneari(www.ecoblog.it)
La stagione turistica vive un momento di forte difficoltà con oltre 30mila presenze in meno rispetto allo scorso anno.
A fare il punto della situazione è stato Nicola Brugiolo, imprenditore e influencer, che ha tracciato un quadro critico ma realistico della realtà che sta attraversando questa parte della Riviera Adriatica.
«Il nostro territorio, come gran parte della costa adriatica, si rivolge principalmente a una clientela di ceto medio che negli ultimi tempi si trova a fronteggiare l’aumento dei costi della vita, rincari continui e salari che, di fatto, restano fermi», ha spiegato Brugiolo. Una condizione che riduce drasticamente la capacità di spesa dei potenziali turisti e che si riflette inevitabilmente sulle presenze nelle località balneari come Rosolina Mare.
Lo spopolamento delle spiagge, secondo l’imprenditore, non è un fenomeno casuale ma il risultato di una crisi più profonda del settore terziario, che comprende commercianti, piccole imprese e attività legate al turismo. «Le scelte politiche degli ultimi anni hanno penalizzato fortemente questa fascia di economia fatta da cittadini e classe media, mentre l’aumento delle tasse e la crescita del commercio online hanno di fatto eroso ciò che restava della socialità e della vita economica dei nostri paesi», ha aggiunto Brugiolo. Di conseguenza, la fascia di clientela storica di Rosolina Mare si è ridotta drasticamente, mettendo a rischio la tenuta stessa delle imprese turistiche locali.
Turismo “mordi e fuggi” e mancanza di giovani
Uno degli aspetti più preoccupanti è il cambiamento del profilo dei visitatori. Mentre in passato Rosolina Mare attirava un pubblico giovane, desideroso di vivere serate nei locali e nei bagni, oggi la maggior parte dei turisti appartiene alla fascia over cinquanta, con una netta diminuzione dei giovani. «Molte attività hanno dovuto ridurre il personale o chiudere temporaneamente per mancanza di clienti», ha raccontato una giovane lavoratrice del settore. Nonostante ci si aspetti un aumento di presenze intorno al Ferragosto, la prospettiva per la stagione resta incerta e, secondo diversi addetti ai lavori, la stagione ha ormai toccato il suo limite.
Inoltre, la presenza di turisti stranieri, un tempo consistente, è diminuita, mentre i visitatori italiani spesso preferiscono soggiorni brevi, detti “mordi e fuggi”, che non garantiscono un ritorno economico stabile alle imprese locali. Questa dinamica contribuisce a rendere ancora più fragile il sistema turistico di Rosolina Mare.

Nonostante le difficoltà, alcuni operatori balneari mostrano una certa resilienza. Federica Vitale, operatrice del settore, ha evidenziato come la situazione sia stabile e in linea con quella degli anni passati: «Nei giorni feriali le spiagge sono più tranquille, ma nei weekend vengono prese d’assalto, e le prenotazioni per bungalow e strutture ricettive sono al completo fino alla fine di agosto».
Un elemento che ha inciso negativamente è stata la pessima comunicazione meteorologica, con previsioni allarmistiche che hanno scoraggiato alcune presenze soprattutto nelle domeniche. «Fortunatamente, con il miglioramento delle condizioni climatiche, stiamo registrando un aumento dei clienti, anche se il cielo non è sempre sereno. Il caldo di questi giorni sta aiutando molto», ha commentato Vitale.
Il quadro che emerge da Rosolina Mare è quindi quello di una località che fatica a ritrovare il proprio equilibrio turistico, in un contesto di crisi economica e sociale più ampia che coinvolge l’intera Riviera Adriatica. Gli operatori lanciano un appello affinché le istituzioni intervengano con misure concrete per sostenere il turismo, valorizzando la clientela media e rilanciando l’offerta, anche in chiave giovanile, per invertire la tendenza negativa.