
Così invecchi in salute, i consigli da seguire - ecoblog.it
Le parole dell’esperto rappresentano un invito a cogliere l’estate come un’occasione preziosa per iniziare un viaggio verso un benessere duraturo.
L’estate si conferma il momento ideale per iniziare un percorso verso una vita più lunga e in salute. Secondo il professor Ennio Tasciotti, docente di Tecnologie Mediche Avanzate per Invecchiamento e Benessere presso l’Università San Raffaele di Roma e Direttore dello Human Longevity Program all’IRCCS San Raffaele, bastano pochi mesi per avviare un cambiamento significativo nelle abitudini quotidiane che possono rallentare il processo di invecchiamento e migliorare il benessere complessivo.
«Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale nella prevenzione», afferma Tasciotti, sottolineando che la salute non deve essere considerata solo quando si manifestano problemi. La campagna sociale “Vivi l’età”, promossa da Meritene, invita gli italiani a prendersi cura della propria longevità attiva, partendo proprio dall’estate.
L’estate, stagione chiave per la longevità attiva
Uno degli elementi fondamentali per iniziare un cambiamento duraturo è la formazione di nuove abitudini, un processo che richiede in media 66 giorni, come dimostra uno studio del London University College.
Per abitudini complesse, come un’attività fisica regolare che modifica significativamente la routine, servono da 3 a 6 mesi per stabilizzarle. L’estate, con la sua offerta naturale di alimenti freschi e la possibilità di dedicarsi ad attività all’aperto, rappresenta il momento ideale per consolidare queste nuove abitudini.
Alimentazione, movimento e socialità: le quattro ragioni per partire da ora
L’alimentazione estiva è un potente alleato della salute. La frutta e la verdura di stagione sono ricche di vitamine, antiossidanti e composti fitochimici – come polifenoli, flavonoidi e carotenoidi – che contrastano infiammazione, stress ossidativo e invecchiamento cellulare.
Inoltre, le fibre contenute in questi alimenti favoriscono il benessere intestinale e la regolazione della glicemia, contribuendo a modulare positivamente il microbiota intestinale. Questi fattori si traducono in benefici per la pressione arteriosa, il colesterolo e la risposta immunitaria.
L’attività fisica all’aperto è un altro pilastro fondamentale. Allenarsi in ambienti naturali migliora l’umore, stimola il rilassamento e riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, favorendo anche un recupero fisiologico più rapido rispetto agli allenamenti in ambienti chiusi o urbani. La pratica del cosiddetto green exercise è supportata da numerose evidenze scientifiche e si conferma un’importante strategia per il benessere psicofisico.

Non meno importante è la vita sociale. Durante l’estate le relazioni interpersonali tendono a intensificarsi e si tratta di un fattore cruciale per la prevenzione neurocognitiva. Una meta-analisi del Centre for Healthy Brain Ageing ha evidenziato come mantenere rapporti sociali regolari riduca significativamente il rischio di declino cognitivo lieve, demenza e mortalità. La socialità si conferma così un elemento essenziale per la longevità, al pari di dieta equilibrata e attività fisica.
Infine, il sonno migliora con l’aumento dell’esposizione alla luce solare, principale regolatore del nostro orologio biologico. I dati provenienti da uno studio UK Biobank, che ha coinvolto 400.000 partecipanti, mostrano che ogni ora trascorsa all’aperto durante il giorno migliora i ritmi circadiani, l’umore e la qualità del sonno.
Come mantenere i risultati anche dopo l’estate
Il professor Tasciotti invita a non considerare il rientro dalle vacanze come un punto di rottura, ma come un momento per integrare gradualmente le nuove abitudini nella routine quotidiana, evitando sovraccarichi fisici e mentali. La costanza è infatti la chiave per una longevità sostenibile: una routine stabile di alimentazione sana, esercizio regolare e sonno adeguato produce benefici duraturi su sistema cardiovascolare, massa muscolare e funzione cerebrale.
Studi longitudinali confermano che uno stile di vita regolare rallenta il declino cognitivo e riduce l’incidenza di patologie croniche. Questo grazie alla capacità degli organi e dei sistemi fisiologici di rispondere positivamente a stimoli regolari, che consolidano le modifiche salutari fino a renderle automatiche e parte integrante della vita quotidiana.