
Senza accorgertene spendi di più: 5 gesti comuni che gonfiano la bolletta -ecoblog.it
Nel quotidiano compiamo numerosi gesti apparentemente innocui che, sommati, incidono significativamente sia sulla bolletta elettrica sia sull’impatto ambientale.
Nonostante la crescente consapevolezza verso il risparmio energetico, molte abitudini consolidate continuano a causare sprechi difficili da percepire. Ecco quali sono i cinque comportamenti più diffusi che, senza accorgercene, fanno lievitare i costi energetici domestici.
Tra i dispositivi più insidiosi per il portafoglio c’è sicuramente la modalità standby. Televisori, decoder, computer, stampanti e caricabatterie, anche quando sembrano spenti, continuano infatti a consumare energia. La piccola luce rossa del televisore o il display dell’orologio del microonde sono responsabili di un assorbimento costante, 24 ore su 24.
Un televisore lasciato in standby può arrivare a consumare fino a 10 watt all’ora. Se moltiplichiamo questo dato per 365 giorni, la spesa diventa rilevante. Secondo gli esperti, una famiglia media potrebbe risparmiare fino al 10% sulla bolletta elettrica semplicemente eliminando questi consumi fantasma, scollegando i dispositivi inutilizzati o utilizzando prese multiple dotate di interruttore.
Errori frequenti che gonfiano i consumi
Il frigorifero, che rappresenta circa il 20% del consumo elettrico domestico, è un altro protagonista degli sprechi involontari. Alcuni comportamenti comuni, come aprire spesso lo sportello per decidere cosa mangiare, inserire cibi ancora caldi o impostare temperature non ottimali, fanno aumentare notevolmente il consumo.

Ogni apertura dello sportello provoca la fuoriuscita di aria fredda, costringendo il compressore a un lavoro maggiore per riportare la temperatura ideale, che è di 4°C per il frigorifero e -18°C per il congelatore. Inoltre, ogni grado impostato al di sotto di questi valori può far lievitare i consumi del 5%. È quindi fondamentale adottare pratiche corrette: limitare le aperture, raffreddare gli alimenti prima di riporli e regolare attentamente la temperatura.
Un altro errore molto comune è lasciare accese luci in stanze vuote o in aree poco frequentate come corridoi o scale. Spesso si tende a mantenere lampade o luci decorative attive per motivi di sicurezza o per abitudine, soprattutto durante le ore notturne.
Una singola lampadina da 60 watt lasciata accesa per 8 ore al giorno consuma circa 175 kWh all’anno. Moltiplicando questa cifra per tutte le luci dimenticate in casa, il consumo complessivo può diventare molto significativo. L’installazione di sensori di movimento e l’abitudine di spegnere sempre le luci quando si esce da una stanza possono contribuire a ridurre gli sprechi e a risparmiare sulla bolletta.
Il consumo di acqua calda è un altro capitolo cruciale nella gestione energetica domestica. Le docce prolungate, i rubinetti che gocciolano o rimangono aperti durante l’insaponatura rappresentano sprechi invisibili ma costosi sia in termini di energia che di risorse idriche.
Una doccia di 10 minuti consuma in media 150 litri d’acqua calda. Riducendo il tempo a 5 minuti si può dimezzare questo consumo. Inoltre, installare riduttori di flusso sui rubinetti può abbattere il consumo di acqua fino al 30% senza sacrificare il comfort. Riparare tempestivamente i rubinetti che perdono è fondamentale: 30 gocce al minuto equivalgono a uno spreco di 200 litri d’acqua al mese.